Volontariato

Bossi-Fini. Domani in cdm le modifiche alla legge

Verrann proposti dal Consiglio dei ministri due soli articoli, riguardanti le espulsioni, che dovranno essere vagliate dal giudice, e la costruzione di Cpt in Africa

di Ettore Colombo

Due soli articoli, per superare i rilievi della Consulta contro l’espulsione priva di convalida e per dare il via libera al Viminale per la realizzazione in nord Africa, a partire dalla Libia, dei centri di accoglienza temporanea. Arriva domani in consiglio dei ministri il decreto legge che modifichera’ la Bossi-Fini dopo la duplice bocciatura dei giudici costituzionali. Un decreto nei confronti del quale ancora sembra non esserci un accordo pieno, con il Viminale da una parte e l’asse Lega-An dall’altra. Il Cdm dovrebbe inoltre varare i regolamenti attuativi che disciplinano alcuni aspetti tecnici della Bossi-Fini, primo tra tutti quello che fissa a sette (fino ad oggi era una sola) le commissioni chiamate ad analizzare le domande di asilo. LA BOSSI-FINI: Il primo articolo della bozza predisposta dal Viminale stabilisce la procedura da seguire in caso di arresto ed espulsione priva di convalida, per ovviare ai rilievi avanzati dalla Corte Costituzionale. Il testo, secondo quanto si e’ appreso, afferma che il questore comunica entro 48 ore dalla sua adozione al tribunale in composizione monocratica territorialmente competente il provvedimento di accompagnamento alla frontiera e il giudice a sua volta dovra’ provvedere alla convalida motivata entro 48 ore. Gli immigrati clandestini attenderanno la decisione nei centri di accoglienza temporanea e non potranno essere espulsi sia se manca la convalida sia se non verra’ osservato il termine per la decisione. Si potra’ anche far ricorso in Cassazione contro il provvedimento di espulsione, ma cio’ non sospende l’esecuzione. L’articolo 2, invece, consente al Viminale – in base ad accordi bilaterali – di realizzare i centri di permanenza per clandestini fuori dall’Italia. Centri che dovrebbero iniziare a sorgere in Libia per poi essere estesi ad altri paesi del nord Africa come Marocco e Tunisia. I REGOLAMENTI ATTUATIVI: Il piu’ atteso e’ quello che estende le commissioni che valutano le domande per la richiesta dello status di rifugiato da una a sette. Sorgeranno a Roma, Milano, Crotone, Foggia, Trapani, Torino e Gorizia e saranno presiedute da un funzionario del Viminale. In commissione ci sara’ anche un funzionario del ministero degli Esteri, un membro dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati e un esponente dell’ente locale. Nel regolamento si prevede inoltre le costruzione dei Centri di identificazione (Cid), dove gli immigrati attenderanno la risposta alle loro domande. Non dovrebbe, infine, essere discussa dal Consiglio dei ministri la proposta di prolungare a due anni il permesso di soggiorno e affidarne il rinnovo ai comuni, in quanto non sarebbero state superate le differenze di vedute all’interno della maggioranza.


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