Famiglia

Bossi e i clandestini

Il leader leghista ha proposto di usare la forza e i cannoni contro i disperati in fuga. Ma i calndestini muoiono ogni giorno sulle rotte della "speranza"

di Riccardo Bonacina

Un giovane curdo e’ morto stanotte al reparto di rianimazione dell’ ospedale triestino di Cattinara, dove era stato ricoverato ieri in stato di ipertermia dopo essere stato scoperto, insieme ad altri cinque connazionali, nascosto a bordo del semirimorchio di un camion diretto in Slovenia al passaggio dal confine di Fernetti, presso Trieste. E’ solo l’ultimo caso di una catena infinita di sciagure sulla “rotta dei clandestini” è spesso teatro di sciagure
Dedicato a Bossi ecco un riepilogo dei più gravi dal 1997 al 2002:

– 25 dicembre 1996: la notte di Natale avviene l’ incidente più grave, rimasto per lungo tempo nel mistero. Almeno 200 (ma forse più di 300) immigrati clandestini muoiono annegati nel tratto di mare tra Malta e la Sicilia, dopo lo scontro tra il cargo libanese ‘Friendship’ e la motonave Yohan.
– 28 marzo 1997: il giorno di venerdì santo, la nave albanese ‘Kater I Rades’ affonda dopo una collisione con la corvetta della Marina militare italiana ‘Sibilla’. Sono tratte in salvo 34 persone e recuperati 4 cadaveri. Altri 52 corpi saranno estratti dopo il recupero del relitto nel mese di ottobre.- Pubblicità –
– 21 novembre 1997: canale d’Otranto, 16 clandestini albanesi partiti da Durazzo muoiono per lo scoppio del gommone.
– 9 febbraio 1998: Nel basso Adriatico affonda un gommone partito da Valona. Almeno cinque i morti.
– 25 ottobre 1998: al largo di Valona, davanti all’isola di Safeno, un gommone esplode nella collisione con un altro scafo che torna dall’Italia, sei i morti.
– 27 novembre 1998: un gommone affonda a largo di Brindisi dopo lo scontro con un altro scafo di contrabbandieri. Sette i morti.
– 27 maggio 1999: al largo di Otranto (Lecce) un gommone di scafisti entra in collisione con un natante della guardia di finanza. Cinque i clandestini morti, tra cui due bambini.
– 15-16 agosto 1999: secondo alcune notizie, al largo delle coste montenegrine sarebbe naufragata una ‘carretta del mare’ carica di famiglie Rom che tentavano di giungere in Italia. Oltre un centinaio i morti.
– 1 novembre 1999: un gommone si schianta sulle secche di Torre Cavallo (Brindisi), muoiono annegati i sei clandestini a bordo.
– 30-31 dicembre 1999: un gommone naufraga nel Canale d’Otranto causando 59 morti. La conferma avviene due settimane dopo. L’ipotesi del naufragio era stata avanzata dai parenti delle vittime che ne avevano denunciato la scomparsa.
– 4 maggio 2000 : a quattro chilometri dalla costa del Salento, un gommone carico di immigrati sperona un’imbarcazione della polizia. Muoiono due immigrati e i dispersi sono almeno dieci.
– 10 giugno 2001: un gommone di clandestini albanesi affonda al largo di Trani (Bari). Alcuni raggiungono la riva a nuoto, altri sono salvati dai soccorritori. I cadaveri trovati sono cinque, ma ci sarebbero altri sette dispersi.
– 7 marzo 2002 : Nel Canale di Sicilia, a circa 65 miglia a Sud dell’ isola di Lampedusa, naufraga un barcone di sette metri che trasportava decine di immigrati clandestini. Il bilancio è di 12 morti.
– 11 marzo 2002: Un gommone naufraga in acque internazionali, a 20 miglia al largo di Otranto (Lecce): sull’ imbarcazione viaggiavano 28 clandestini, sei muoiono.
– 8 giugno 2002: Finisce nel sangue l’ ennesimo viaggio dei disperati: a poche decine di metri della costa di Castro Marina, nel leccese, scafisti senza scrupoli scaraventano in acqua una quarantina di clandestini ed accoltellano quelli che oppongono resistenza. In mare sono recuperati quattro cadaveri. l barcone, lungo una decina di metri, si è rovesciato al largo di Capo Rossello, di fronte alla costa agrigentina
15 settembre 2002: PORTO EMPEDOCLE. Si è rovesciata in mare a poche miglia dalla costa sbalzando nelle acque nere il suo carico di uomimi, oltre un centinaio di immigrati clandestini, tutti liberiani. In molti non sono riusciti a raggiungere la riva, che non era molto distante. Fino ad ora i militari sono riusciti a recuperare quattordici cadaveri, tra cui anche quello una ragazzina di circa 15 anni. Due sono stati trovati all’interno dell’imbarcazione, uno scafo lungo più o meno una decina di metri, altri erano nelle immediate vicinanze. Trovati ed arrestati anche i due scafisti. Quattro motovedette della Capitaneria e una della Guardia di finanza di Porto Empedocle si sono subito messe in moto riuscendo così a recuperare in mare alcune decine di naufraghi. Altri immigrati erano invece riusciti a raggiungere da soli la scogliera. Sono riusciti a salvarsi in 92. Almeno, tante sono le persone trovate dalle forze del’ordine, ma altre potrebbero essere fuggite. La zona continua intanto a essere perlustrata dalle motovedette mentre gli uomini della capitaneria stanno vagliando le dichiarazioni dei superstiti. Sul barcone, secondo i racconti dei sopravvissuti, viaggiavano anche alcuni bambini.
1 dicembre 2002: Due naufragi di immigrati nel Mediterraneo. Cinquantuno morti in tutto, 56 i dispersi. La prima delle tragedia, al largo della Libia. Un peschereccio con a bordo 120 clandestini africani è naufragato, ieri sera, a causa del maltempo. I morti al momento sono 12, i dispersi 56, e l’alto numero dei corpi non ancora ritrovati fa supporre che il bilancio delle vittime sia destinato a salire. Il secondo naufragio sulle coste di Amgriwe (40 chilometri a nord di El Ayun, il capoluogo del Sahara occidentale) dove i corpi di 32 clandestini sub-sahariani sono stati ripescati oggi dalle autorità marocchine. Non si conoscono nè le cause della tragedia nè la nazionalità delle persone annegate, i cui corpi sono stati trasferiti all’obitorio di El Ayun.
Secondo le fonti, 807 migranti clandestini sub-sahariani sono stati arrestati negli ultimi 11 mesi nella regione. Tutti sono stati rimpatriati nel loro paese di origine. Migranti marocchini e sub-sahariani tentano regolarmente di raggiungere l’arcipelago spagnolo delle Canarie dalle coste sahariane, spesso a bordo di imbarcazioni di fortuna.

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