Mondo

Bosnia: a Strasburgo in mostra progetti d’aiuto italiani

Una rassegna fotografica sugli interventi nel cantone di Mostar di Toscana, Emilia e Marche.

di Giampaolo Cerri

Solidarietà in mostra a Strasburgo. Nella sede del Parlamento europeo è stato inaugurata oggi una rassegna fotografica che, con l?ausilio di un video, ripercorre i principali interventi della cooperazione italiana a Mostar, dal 1996 a oggi. Alcuni progetti, che vedevano impegnate tre regioni italiane – Emilia, Toscana, Marche – hanno portato alla ricostruzione del reparto di ortopedia di un ospedale, la costruzione di una mensa per le fasce vulnerabili della popolazione e di due centri sociali per anziani, la creazione di un?impresa sociale per assistere gli emarginati e di un centro servizi all?impresa, la promozione e lo sviluppo di microimprese. ?Si tratta ? per il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini ? di una vera e propria ?buona pratica? di cooperazione decentrata, che siamo riusciti a realizzare grazie al coinvolgimento di organizzazioni non governative, di associazioni di volontariato, di Università ed enti locali delle tre regioni. Abbiamo deciso ? spiega Martini – di presentare oggi a Bruxelles i risultati di questa esperienza per avviare un confronto con le istituzioni europee: intendiamo verificare con il Parlamento e con la Commissione la possibilità di promuovere, sulla base dei risultati fin qui ottenuti, una nuova metodologia di interventi nella ricostruzione dell?area balcanica, più aderente alle reali esigenze delle popolazioni e capace di apportare benefici tangibili e duraturi?. La ricostruzione del reparto di ortopedia dell?ospedale South Camp: l?intervento è stato concordato con la struttura dell?amministrazione europea (EUAM), presente a Mostar per ripristinare condizioni di convivenza civile mediante iniziative di solidarietà internazionale volte a garantire i più elementari bisogni della popolazione. Aggiungendosi ai finanziamenti della Commissione europea e della Municipalità di Saragozza (Spagna), quelli delle Regioni hanno consentito di completare le opere civili e la dotazione di attrezzature. La costruzione di una mensa per le fasce vulnerabili della popolazione: l?intervento, concordato con l?Ambasciata d?Italia a Sarajevo, è stato finanziato dal Ministero Affari esteri e dalle Regioni. La ristrutturazione di due centri sociali per anziani gestiti dai sindacati locali: l?intervento, concordato con le autorità locali, ha consentito alle Regioni di collaborare nelle opere civili e nella fornitura di attrezzature. La creazione di un?impresa sociale per l?assistenza alle fasce emarginate della città (famiglie a rischio, anziani soli, giovani traumatizzati): l?intervento, concordato con le autorità locali, ha consentito alle Regioni di collaborare sia alle attività formative rivolte alle operatrici sociali, sia alla nascita e alla sostenibilità dell?impresa. La promozione e lo sviluppo di microimprese: l?intervento ha consentito di avviare attività diverse: due sartorie, due lavanderie, un?erboristeria, un bar paninoteca, ecc. Le Regioni hanno collaborato sia per le attività formative rivolte alle imprenditrici, sia per la fornitura delle attrezzature di base.


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