Economia
Boschi: «Nessun ritardo sulla riforma del Terzo settore»
L’intervento del ministro delle Riforme all’assemblea di Federsolidarietà in corso a Roma
di Redazione
da Roma
«Non ci possiamo permettere paludi o l’immobilismo, ci siamo presi un impegno e non sono accettabili ritardi e rinvii. Dopo questa fase di consultazioni occorre mettere in moto la macchina legislativa che necessariamente impiegherà un tempo non brevissimo per giungere all’accordo finale». A sottolinearlo è stato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi parlando a proposito della Riforma del Terzo settore nel suo intervento di questa mattina all’assemblea nazionale di Federsolidarietàin corso a Roma che si concluderà in serata con la riconferma del presidente Giuseppe Guerini.
«Questa riforma», ha continuato la Boschi, «va intesa come un insieme di dispositivi di leggi, ma va inserita nel quadro di una nuova cornice istituzionale e culturale che vogliamo dare all’Italia». Per questo il riordino del comparto non profit va inteso come un «passaggio cruciale che si affianca alle altre riforme che stanno in cima alla nostra agenda: pubblica amministrazione, rapporto Stato-Regioni, nuovo Senato, legge Poletti sul lavoro, abbassamento dell’Irap e aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, sostegno alle famiglie a partire dagli 80 euro in busta paga».
La Boschi il cui intervento si è chiuso tra gli applausi scroscianti dell’assemblea, ha voluto precisare altri due aspetti importanti.
Il primo riguardo alle rappresentanze che, per la Boschi «anche riguardo al Terzo settore non devono mai scadere nell’autoreferenzialità, nella burocratizzazione e nella politicizzazione». Il secondo riguarda invece il compito che il Governo affida agli enti non profit e in particolare alla cooperazione sociale: «voi dovete essere in grado di sorprenderci, anticiparci e provocarci e lo dico avendo presente le bussole che ispirano questa riforma, ovvero l’inquadramento del Terzo settore come leva di crescita economica e di nuova e buona occupazione, ma anche la necessità di render più trasparente questo mondo e di dare stabilità a quegli strumenti che incentivano fiscalmente il cittadino che voglia sostenere il Terzo settore stesso», ha chiosato la Boschi.
Infine, il nuovo Servizio civile universale: «Questo nella nostra ottica» ha concluso la Boschi «deve essere uno strumento formidabile nella sfida educativa che connota tutta la nostra agenda di governo».
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