Politica

Borsa dei progetti sociali. Strumento innovativo per profit e non profit

Un luogo di incontro dove realizzare partnership tra imprese e associazioni per una “creatività socialmente orientata”

di Redazione

Una Borsa, vero e proprio luogo di incontro che sostituisce le articolate collaborazioni tra profit e non profit. Così Regione Lombardia, con Altis – Alta scuola impresa e società dell?università Cattolica e Banche di credito cooperativo hanno promosso Bps, la Borsa dei progetti sociali. «Occorre», suggerisce infatti il prof. Molteni, direttore di Altis, «che le imprese facciano il salto dalla filantropia alla ?creatività socialmente orientata?, ossia ad una forma di azione in cui proprio nell?attenzione al soddisfacimento delle attese sociali e ambientali sappia trovare un alimento per la sua stessa competitività ». Da una parte le organizzazioni non profit tendono a ? mettersi nei panni ? del potenziale finanziatore, dall?altra l’impresa tende a cogliere i vantaggi derivanti dalla partnership in quel progetto. È un tipo di cultura che sposta il baricentro dal meccanismo del classico fund raising al posizionamento di marketing migliore. Le difficoltà C’è una sostanziale differenza nel fund raising presso il benefattore e presso la Bps. Senza sminuire il valore dei primi, la cui ragione d?essere può e deve restare viva nella mentalità di persone ed aziende profit, i secondi provano una relazione vincente, diretta, tra profit e non profit. Entrambi perseguono una finalità positiva, che trova nel cammino condiviso e nella comune responsabilità la ragione della migliore premessa di continuità e di efficacia. Nella Bps la finalità, nobile come nel caso precedente, è parte della comune collaborazione. Anzi la ragione stessa è l?approfondimento della relazione tra profit e non profit per raggiungere un comune risultato, una soluzione condivisa e valutata nel tempo. Win, Win: cioè vittoria per non profit e profit. Due però le difficoltà che si presentano alla Borsa: la definizione del luogo di incontro e soprattutto, il cambiamento di mentalità, essendo la Borsa stessa uno strumento innovativo. All?inizio ogni novità fa fatica ad affermarsi e non deve quindi stupire che la Borsa non abbia ancora un fortissimo carnet di esemplificazioni (Banco Alimentare – Gdo, Operazione ?Pronto Fresco?). I vantaggi C?è poi un?altra motivazione che fa guardare alla Borsa con interesse. Nella normalità dei casi le raccolte fondi con sms e televisione privilegiano progetti di associazioni con una forte organizzazione e spesso una lunga storia. Il brand della grande organizzazione, affidabile perché noto e ben visibile al contesto sociale più ampio, è spesso la miglior garanzia verso il sostenitore: è questa una posizione di cui non può beneficiare una realtà non profit con ridotta visibilità di marketing. Ma in Italia le realtà associate piccole o medio piccole sono la maggioranza. Per questo la Borsa interviene facendo appoggiare ad una realtà profit – con una sua strategia di marketing, una specifica notorietà in un segmento commerciale – una realtà non profit. Entrambe ne traggono beneficio camminando con soluzioni vincenti e sincrone tali da accreditarsi reciprocamente. Ci vorrà tempo e parecchia insistenza per affermare la Borsa dei progetti sociali, ma a ben vedere è l?unica soluzione vincente. La Regione Lombardia, promuovendo la Bps, ha scommesso su una strada innovativa. La Regione Lombardia ha fatto dell’innovazione il motivo dominante di molte sue proposte e attività con progetti realistici ma anche ambiziosi, e non ha mai nascosto che la ricerca di soluzioni avanzate e nuove appartiene al dna di una istituzione all?avanguardia nel paese.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA