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boom di rimessee la romaniaè il paese leader

ricchezze migranti Nel 2006 una crescita dell'11,6%

di Redazione

Le rimesse di denaro che i migranti effettuano verso i propri Paesi di origine hanno superato nel 2006 quota 300 miliardi di dollari. Questo è quanto emerge da un rapporto elaborato dall’Ifad – International Fund for Agricultural Development, l’agenzia delle Nazioni Unite per la riduzione della povertà rurale e dalla Banca interamericana di sviluppo (Inter-American Development Bank).
I 300 miliardi di dollari sono il frutto delle rimesse, quasi sempre di piccolo importo, che gli oltre 150 milioni di emigrati sparsi per il mondo mandano ai familiari rimasti nel Paese di provenienza ed è tre volte più grande dell’ammontare degli aiuti ufficiali allo sviluppo che i Paesi ricchi indirizzano a quelli poveri. Lo scorso anno, infatti, l’aiuto erogato dalle agenzie delle Nazioni Unite in favore dei Paesi bisognosi è stato circa 104 milioni di dollari.
Dalle rimesse dipende la sopravvivenza del 10% dell’umanità, ma non va dimenticato che se questo è il dato relativo alle rimesse intese come trasferimenti di denaro, il valore globale degli aiuti inviati dai migranti verso i propri Paesi di origine è destinato a crescere a dismisura se consideriamo anche le rimesse costituite dai beni materiali di prima necessità, come ad esempio vestiario e cibo che, attraverso vari vettori, anche in questo caso formali ed informali, i migranti recapitano ai propri familiari.
Secondo quanto riportato dal Dossier statistico Immigrazione di Caritas/Migrantes, il valore delle rimesse dei migranti inviate dall’Italia verso i propri Paesi di origine ha superato nel 2006 quota 4,3 miliardi di euro.
Questa cifra, di per sé già considerevole, scaturisce da elaborazioni fatte su dati della Banca d’Italia e quindi contempla solamente le rimesse effettuate per i cosiddetti canali formali (banche, money transfer, posta) tralasciando quella misteriosa fetta di trasferimenti che avviene per i canali informali costituiti da amici, parenti e persone di fiducia.
Rispetto al 2005 l’ammontare delle rimesse formali ha avuto un incremento pari all’11,6% ed i Paesi di destinazione, quanto mai vari, rispecchiano la vasta quantità delle diverse nazionalità presenti in Italia.
La maggior parte delle rimesse, ossia il 36% del totale, ha raggiunto l’Asia: Cina e Filippine, rispettivamente con 700,5 e con 519,8 milioni di euro, hanno insieme ottenuto il 28% del totale fuoriuscito dall’Italia. Il Paese in assoluto che ha catalizzato il maggior numero di rimesse è stato la Romania, con 777,2 milioni di euro, che precede Cina, Filippine, Marocco, Senegal ed Albania. I Paesi europei, in particolare quelli dell’Europa Centro-Orientale, hanno ricevuto complessivamente oltre 1,43 miliardi di euro pari a un terzo del totale.
Verso l’Africa hanno confluito oltre 737 milioni di euro (il 17% del totale). L’America Latina è stata interessata dal 13,5% del totale delle rimesse spedite, circa 580 milioni di euro. Brasile (oltre 114 milioni), Ecuador (circa 107 milioni) e Perù (oltre 106 milioni) sono stati i Paesi con le maggiori destinazioni.
Rispetto al 2005, i Paesi che hanno incrementato in maniera significativa il volume delle rimesse sono stati India e Bangladesh, ma in generale questo fenomeno ha interessato l’intera area dell’Asia subcontinentale che, nel complesso, ha visto un aumento del 188,9% rispetto all’anno precedente. L’importanza del fenomeno merita particolare attenzione sia per quanto riguarda il costo dell’invio del denaro che per l’impiego dello stesso nel Paese di destinazione. Anche per questi due aspetti, finalmente, il dibattito è aperto.


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