Cultura

Boom del biologico in Sardegna

250 mila ettari coltivati in modo naturale. Ma c'è un ma: ancora pochissime aziende certificano i prodotti

di Gabriella Meroni

Biologico piu’ cooperazione: e’ la ricetta del boom agricolo in Sardegna. Con un fatturato di 40 mld l’anno, 8.300 aziende (di cui numerose societa’ cooperative) coltivano 250 mila ettari nell’isola senza utilizzare pesticidi.
E’ il mercato a richiedere sempre piu’ i prodotti biologici, e i risultati si vedono. In questo settore la Sardegna e’ all’avanguardia in Italia, e l’Italia in Europa.

In tutta l’Ue sono due mln 980 mila gli ettari coltivati secondo le regole del biologico. Se si confronta il dato con quello del 1994, quando in Europa gli ettari destinati a coltivazioni biologiche erano soltanto 98 mila, si ha un’idea delle dimensioni del boom. E in Europa, in vetta alla classifica c’e’ l’Italia con 788 mila ettari. Poi vengono la Germania (417 mila), la piccola Austria (346 mila), la Gran Bretagna (292 mila), la Spagna (270 mila) e la Francia (235 mila).
La Sardegna dedica alle coltivazioni biologiche quasi un terzo del totale italiano e poco di piu’ del totale francese. Gianni Ibba, coordinatore del progetto agricoltura biologica dell’Ersat, al convegno sui problemi e sugli sviluppi del settore promosso a Cagliari dalla Fantola Srl, ha rilevato che si e’ di fronte ”all’unico segmento dove la domanda supera l’offerta”. C’e’ ancora spazio, insomma, per un ulteriore sviluppo.
Unica nota non positiva: su 8.300 aziende sarde, soltanto 900 garantiscono per ora la certificazione dei prodotti biologici.

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