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Bonus bebè, in arrivo la sanatoria

Approvata una risoluzione per le famiglie che avevano reddito netto inferiore ai 50mila euro

di Sara De Carli

La Commissione Bilancio della Camera, con parere favorevole del sottosegretario Bruno Cesario, ha approvato una risoluzione promossa dal Pd (la n. 7-00664, leggi qui) e condivisa da tutte le forze politiche, con cui il Governo si impegna a sanare la situazione per tutte le famiglie che all’epoca dei fatti avevano un reddito netto inferiore a 50mila euro, pur avendo un lordo superiore a tale cifra.

La risoluzione è stata presentata dal deputato Pd Pier Paolo Baretta; nella giornata di ieri si è aggiunta una risoluzione analoga presentata dal Pdl Giuseppe Marinello. Il testo approvato chiede esplicitamente una sanatoria facendo leva sulla buona fede di chi ha sbagliato (8.000 casi su 700.000), sulla poca chiarezza della lettera inviata sei anni fa se si dovesse considerare il reddito netto o quello lordo e sul fatto che con la legge finanziaria del 2007 il Governo Prodi aveva già disposto una sanatoria per l’indebita percezione del «bonus bebè» da parte di cittadini extracomunitari, per cui ora si debba evitare ogni irragionevole disparità di trattamento fra cittadini italiani e cittadini extracomunitari.

Ecco il passaggio conclusivo. La V Commissione «impegna il Governo, tenuto conto delle circostanze, ad assumere ogni iniziativa utile affinché le famiglie destinatarie del «bonus bebè» di cui in premessa, con reddito netto non superiore a euro 50.000 e in possesso di tutti gli altri requisiti previsti dalla legge per la riscossione del predetto «bonus», non siano tenute a corrispondere interessi e non siano sottoposte a sanzioni per le somme percepite a tale titolo».

Una nota del Pd precisa che «ora si attende un atto conseguente da parte di Palazzo Chigi, dopo il quale molte famiglie potranno tirare un sospiro di sollievo, angosciate fino ad oggi dal rischio di dover pagare una multa e subire un ingiusto procedimento penale». 

Per sapere come si è chiusa la vicenda, leggi qui.

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