Volontariato

Bolzano: operatori di pace a scuola dagli alpini

L'esercitazione si tiene oggi e domani in val Pusteria ed è finanziata dall'Unione Europea

di Gabriella Meroni

Giubbetto antiproiettile, giubbetto antischegge ed uso dell’equipaggiamento personale nelle zone ad alto rischio oltre all’utilizzo delle attrezzature tecniche che vanno dalla bussola all’altimetro, dal GPS agli apparati radio: sono queste le nozioni che gli alpini oggi e domani trasmetteranno ad una ventina di giovani operatori di pace che stanno seguendo un corso di formazione cofinanziato dalla Ue con il Fondo sociale europeo della Provincia di Bolzano. L’esercitazione si tiene oggi e domani in val Pusteria, nelle aree addestrative di San Giorgio e di Villabassa. Ci sara’ anche una esercitazione specifica congiunta di integrazione tra personale militare e civile per la distribuzione di aiuti umanitari chiamata Wild Horse. I giovani operatori di pace – molti altoatesini, qualche veneto e qualche trentino ed anche una cittadina tedesca che vive a Trento – saranno opspitati, in tende nel campo militare di San Giorgio sotto la Guida del Comando Truppe alpine. Nel maggio del 1995, durante il dibattito sul futuro dell’Unione, il Parlamento Europeo adotto’ un emendamento dello scomparso eurodeputato verde Alexander Langer sulla creazione di un Corpo Civile di Pace Europeo, una struttura specializzata nell’attuazione di misure pratiche per la realizzazione della pace quali l’arbitrato e il ristabilimento di un clima di fiducia fra le parti belligeranti, la distribuzione di aiuti umanitari, il disarmo, il controllo delle zone smilitarizzate, il reinserimento dei profughi, la ricostruzione, il monitoraggio della situazione dei diritti umani, la riabilitazione e il reintegro degli ex-combattenti. La proposta e’ stata successivamente ripresa dal Parlamento di Strasburgo e dal Consiglio europeo con il ”Programma UE per la prevenzione dei conflitti violenti”. Inoltre, l’esperienza pratica delle associazioni di volontariato – in buona parte avviatasi negli anni del conflitto nella ex Jugoslavia – ha dimostrato l’importanza di affiancare alla gestione militare dei conflitti anche la gestione civile delle crisi, con corpi specializzati ed organizzati nella promozione della pace e nel peacekeeping. E’ nata cosi’ quasi una nuova figura professionale con la necessita’ di avere un’adeguata preparazione degli operatori di pace. A questo aspetto sta dedicando la propria attenzione l’Assessorato al Lavoro e alla Formazione professionale italiana delal Provincia autonoma di Bolzano. In convenzione con la Facolta’ di Scienze della Formazione della Libera Universita’ di Bolzano – Bressanone e in collaborazione con il Comando Truppe Alpine, la Fondazione-Alexander Langer-Stiftung di Bolzano, il Centro Studi Difesa Civile di Roma, l’ associazione Avventura Urbana di Torino e l’associazione Fields di Roma, ha progettato un apposito percorso formativo. L’operatore di pace e’ cosi’ uno specialista nell’ambito degli interventi civili di promozione della pace intesa come prevenzione e gestione dei conflitti. E’ un operatore umanitario con competenze relazionali idonee a contribuire alla riduzione delle tensioni e a creare condizioni favorevoli di dialogo, con competenze interculturali particolarmente sviluppate. Nell’ambito della formazione di questa figura professionale, il Comando Truppe Alpine di Bolzano, che vanta una vasta esperienza di peacekeeping in vari teatri di conflitto internazionali, ha programmato due interventi formativi. Il primo e’ un seminario formativo – informativo, relativo alle missioni umanitarie, nella protezione dei beni culturali e nella cooperazione civili militari nelle aree a rischio. Il secondo e’ lo stage operativo in Val Pusteria di oggi e domani. L’attivita’ formativa e’ patrocinata dal Ministero della Difesa e dal Ministero degli Affari Esteri e fa parte integrante del progetto interregionale ”Interventi finalizzati alla qualificazione delle competenze e delle figure professionali operanti nell’Area umanitaria – Operatore di pace e Mediatore interculturale” che vede la Provincia di Bolzano Ente capofila di altre regioni.


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