Famiglia

Bologna: via al progetto Everyday.eat

L'onlus Last Minute Market recupera gli alimenti in eccedenza all'interno di un ipermercato Coop Adriatica. Due tonnellate di cibo in due settimane

di Giampaolo Cerri

Ricordate Last Minute Market? È il progetto di alcuni laureati e laureandi bolognesi per recuperare le eccedenze alimentari “fresche” degli ipermercati. L’iniziativa, presentata a Bologna nell’ottobre scorso, è partita sperimentalmente in un ipermercato di Coop Adriatica. Ed ecco il primo bilancio di due settimane di lavoro: quasi due tonnellate in una settimana. Per la precisione, 1.797 kg di generi alimentari sono stati distribuiti dagli operatori del progetto Everyday.eat a quattro associazioni situate nel territorio circostante l?ipercoop Centro Nova (Bo), che assistono complessivamente 125 persone, tra cui 20 bambini. E le eccedenze non più adatte all?alimentazione umana sono andate a centri per l?aiuto agli animali abbandonati. Le quantità sono così distribuite per genere merceologico: ortofrutta 1.350 Kg., macelleria 130 Kg., generi vari 190 Kg., latticini e salumi 54 Kg., pane e pasticceria 73 kg. Grande soddisfazione per la riuscita dell?iniziativa viene espressa da Coop Adriatica e dai promotori dell?associazione Last Minute Market. Everyday.eat è un?idea in grado di produrre valore conciliando le esigenze del profit e del non profit, sviluppata dal professor Segrè della facoltà di agraria dell?Università di Bologna, con un gruppo di suoi studenti. In accordo con Coop Adriatica, il progetto ha cominciato a tramutarsi in realtà lo scorso 13 gennaio, primo giorno di quattro settimane di sperimentazione, all?ipercoop di Villanova di Castenaso (Bo). Tutti i giorni le grandi strutture della distribuzione moderna eliminano eccedenze di prodotti alimentari, che devono essere esclusi dalla vendita perché prossimi alla scadenza, o perché presentano imperfezioni di carattere ?estetico? che li rendono non più graditi ai consumatori. Questi prodotti dunque, normalmente, entrano nel ciclo di smaltimento come rifiuti. Ma a breve tempo possono ancora essere consumati. Quindi, se raccolti e distribuiti possono essere utilizzati dalle organizzazioni che assistono fasce disagiate di popolazione, o anche, se non più adatti all?alimentazione umana, destinati agli animali abbandonati. E? da queste constatazioni che un gruppo di giovani allievi del professor Segré ha costituito la ?Last Minute Market Onlus? per applicare operativamente il modello Everyday.eat. Questo progetto, prodotto dall?Università, ha l?obiettivo di valorizzare l?invenduto, tagliare i costi di gestione delle eccedenze, eliminare l?inquinamento che deriva dalle operazioni di trasporto e smaltimento, e nel contempo nutrire chi non ha i mezzi per nutrirsi. L?attività è dunque economicamente sostenibile e quindi, in prospettiva, è in grado di creare occupazione. Il progetto Everyday.eat è differente dalle numerose iniziative caritatevoli mirate a regalare agli indigenti il cibo in eccedenza: si possono donare cibi freschissimi (ortofrutta, latticini, pane, carne) anziché esclusivamente prodotti in scatola. Seconda differenza: si dona ogni giorno, ad associazioni di volontariato ?sul territorio?, poco lontane dall?ipercoop. Il prodotto che si consegna entra in una procedura Haccp, che garantisce la commestibilità per le persone (o per gli animali), costruita ad hoc dagli studenti in stretta collaborazione con l?Ausl competente di Bologna. Infine, il progetto dovrebbe consentire all?ipercoop di ridurre i costi per lo smaltimento dell?invenduto. La sua applicazione presso strutture della grande distribuzione sfrutta la dimensione stessa del negozio e la sua vicinanza alle sedi delle associazioni di volontariato con cui si rapporta. ?Il progetto Everyday.eat? ricorda il professor Andrea Segré ?è nato quattro anni fa nelle aule della Facoltà di Agraria dell?Università di Bologna coinvolgendo e motivando studenti, laureati e dottorandi. È stato un lavoro continuo e appassionante che fin dall?inizio si è posto un obiettivo preciso: trasformare lo spreco in risorsa, almeno per qualcuno. Così abbiamo creato il Last Minute Market: un mercato dove per favorire gli indigenti, gli ultimi appunto, non bisogna sprecare neppure un minuto”. ?Coop Adriatica?, sottolinea Walter Dondi, Direttore delle Politiche Sociali e Comunicazione della Cooperativa, ?condivide pienamente gli obiettivi alla base del progetto Everyday.eat e ha aderito con convinzione all?iniziativa, impegnandosi alla sperimentazione nel proprio ipermercato. I risultati dei primi giorni sono positivi. Una volta completata la sperimentazione valuteremo la possibilità di estenderla agli altri ipercoop. Everyday.eat è coerente con la strategia di sostenibilità che Coop Adriatica sta adottando nell?insieme della propria attività commerciale e con la propria politica sociale e di solidarietà verso le persone che hanno bisogno. In collaboraizone con la Fondazione Banco Alimentare altre sperimentazioni partiranno a breve in tutt’Italia.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA