Famiglia

Bologna. Caos in comune. Si sposa con il chador

Il consigliere comunale che doveva celebrare la cerimonia vuole vederla in volto, il marito si oppone. Poi tutto si risolve

di Ettore Colombo

Nessuna rinuncia ai costumi del suo paese: così una donna tunisina si è presentata in Comune per celebrare le sue nozze completamente coperta da un chador nero. Ma non ha fatto i conti con il consigliere comunale incaricato di celebrare il matrimonio, Niccolò Rocco di Torrepadula. O vedeva la neo sposa in volto o niente sì. Alla fine, dopo lunghe trattative con il promesso sposo, anch’egli tunisino, è riuscito a farle alzare il chador, per poter verificare che il volto corrispondesse effetivamente al documento. E’ successo giovedì 11 luglio nella sala Bianca di palazzo d’Accursio, sede dell’amministrazione comunale della città. “Considerato che a me spetta il compito di effettuare il riconoscimento di sposi e testimoni – ha spiegato il consigliere subito dopo aver celebrato il matrimonio – la sposa completamente velata mi ha creato qualche problema. Ma dopo lunghe trattative, dato che sia lei che il futuro marito non intendevano dare seguito alla mia richiesta di sollevare il chador, sono riuscito a farle alzare il velo”. Dopo l’impasse, però, tutto è filato liscio: con i due sposi tunisini c’erano i testimoni, uno tunisino e uno somalo, e l’interprete (dato che tutti parlavano solo arabo) marocchina.

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