Famiglia

Bologna: al via corso “giornalisti tra pace e guerra”

Con la partecipazione di Mimmo Candito e Ettore Mo

di Gabriella Meroni

Saranno Mimmo Candito e Ettore Mo, autorevoli inviati di guerra italiani, a tenere due lezioni al corso “Giornalisti fra pace e guerra”, organizzato dalla Provincia di Bologna in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna e con la Scuola superiore di giornalismo Ilaria Alpi dell’Universita’ di Bologna, e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola. I giovani giornalisti del corso, che si concludera’ con alcuni stage in aree di conflitto, incontreranno Mimmo Candito venerdi’ alle 16.30 nella sala Zodiaco di palazzo Malvezzi. Candito, docente di Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico alle Universita’ di Genova e Torino, presidente italiano di ‘Reporter senza frontiere’, e’ inviato speciale, commentatore di politica internazionale e corrispondente di guerra de ‘La Stampa’. Ha seguito per oltre vent’anni le piu’ gravi crisi internazionali, rivoluzioni e guerre in Medio Oriente, America Latina, Asia e Africa. E’ impegnato da sempre in una riflessione sul ruolo del giornalismo, argomento al centro di alcuni suoi libri, tra cui ‘Reporter di guerra. Storia di un giornalismo difficile, da Hemingway a Internet’ e il recente ‘Il braccio legato dietro la schiena: storie di giornalisti di guerra’. L’incontro con Ettore Mo e’ invece in programma lunedi’ prossimo, sempre alle 16.30 nella sala Zodiaco di palazzo Malvezzi. Inviato speciale del Corriere della Sera, Ettore Mo si occupa da vent’anni di politica estera: ha raccontato in presa diretta tutte le crisi mondiali dall’Iran all’Afghanistan, dalle Falkland al Libano, dalla Yugoslavia alla Cecenia e a Timor Est, ha conosciuto e intervistato i maggiori protagonisti della nostra epoca. Autore di numerosi libri tra cui ‘Afghanistan: dall’invasione fallita alla crisi dei mujaheddin’ (1989), ‘Sporche guerre’ (Rizzoli – 1999), ‘Gulag e altri inferni’ (Rizzoli – 2001), ‘Ma nemmeno malinconia. Una vita randagia’ (Rizzoli – 2007).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA