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Bollo auto e disabili, gli spiragli in una sentenza
Letto Vita n. 41 mi sono rivolto allUfficio delle Entrate per avere lesenzione dal pagamento del bollo auto, mio figlio è una persona con disabilità intellettiva....
Letto ?Vita? n. 41 mi sono rivolto all?Ufficio delle Entrate della mia città per avere l?esenzione dal pagamento del bollo auto, mio figlio è una persona con disabilità intellettiva. Il funzionario mi ha detto che non ne ho diritto e che il caso segnalato dal vostro lettore non costituisce una norma. Qual è la verità?
Lettera firmata
Risponde Carlo Giacobini
Una delle discussioni più accese sulle agevolazioni fiscali, deriva dall?esclusione di persone con disabilità intellettiva e sensoriale dai benefici previsti per i disabili fisici che adattino un veicolo al trasporto o alla guida. La sentenza della Commissione Tributaria di Mantova, di cui si è parlato, riaccende speranze e alimenta polemiche. Non ha valore di precedente, né è applicabile al di fuori della causa trattata. Le motivazioni addotte sono piuttosto deboli e mal formulate. La Commissione sembra ignorare il reale spirito delle norme, che emerge in modo chiaro dal testo degli atti parlamentari: l?agevolazione è volta a compensare le spese aggiuntive sostenute per adattare il mezzo destinato al disabile. Le persone con disabilità sensoriale o intellettiva non abbisognano di adattamenti: vengono escluse dai benefici Iva, Irpef e dell?esenzione bollo. Questa, discutibile o meno, è la chiara intenzione espressa dal legislatore, applicata dall?amministrazione finanziaria. La motivazione è viziata alla radice dalla convinzione che ?l?handicappato fisico (…), pur con certi accorgimenti meccanici può viaggiare autonomamente?: ciò tradisce la cattiva lettura delle norme e dell?iter. La L. 449/97 ha esteso le agevolazioni a disabili motori gravi, non in grado condurre autonomamente un mezzo di trasporto. Questo in virtù di una sentenza della Corte Costituzionale del ?91 che suggeriva di equiparare anche a loro i benefici previsti in precedenza solo ai disabili titolari di patente di guida. C?è un elemento di interesse sollevato dalla sentenza di Mantova: ?Il ricorrente ha dimostrato che egli è costretto a impegnare la sua persona per il trasporto dei 2 figli minorati (…)?. È su questo aspetto che si deve far leva. Non è realistico, a nostro avviso, ipotizzare l?applicazione di un?aliquota Iva agevolata, detrazioni Irpef ed esenzione bollo, su mezzi che non hanno subito adattamenti. Vanno valutate e proposte forme diverse di agevolazione, finalizzate alla mobilità delle persone con disabilità sensoriale o intellettiva che necessitano di accompagnamento permanente. L?intervento non è più sull?auto non adattata, che sarebbe perdente e darebbe adito a elusioni, ma, appunto, sull?integrazione sociale e sui suoi costi più rilevanti rispetto alle situazioni di assenza di handicap sensoriale o intellettivo.
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