Mondo
Bollate, i detenuti marciano per la pace
L'iniziativa si svolgerà domani dentro e fuori dalle mura dell'istituto penitenziario
E’ stato proposto anche alla Direzione del Carcere di Bollate di partecipare alla Marcia mondiale della pace e della nonviolenza. I detenuti hanno aderito con grandissimo entusiasmo all’iniziativa e marceranno all’intero del carcere il 2 ottobre alle 15.30. Insieme alle delegazioni dei detenuti dei vari reparti, ci sara la polizia penitenziaria, educatori, i volontari e naturalmente la direzione .
Il corteo sfilerà lungo i viali interni del carcere e si fermerà all’ingresso dei reparti dove raccoglierà pensieri, poesie, spunti di riflessione che i detenuti stanno preparando sul tema della pace e della nonviolenza. Una delegazione – composta da detenuti, polizia penitenziaria, educatori e volontari raggiungerà verso le ore 18 piazza Duomo dove ci sarà il concentramento della manifestazione milanese – e insieme alla bandiera della marcia porterà un messaggio di pace e nonviolenza. I detenuti che hanno accettato di andare in piazza Duomo sono stati scelti tra quelli che possono fruire di 30 giorni di permesso premio all’anno previsti dalla legge per coltivare rapporti familiari.
Questa manifestazione entra a pieno titolo nel Progetto Bollate: «il detenuto si impegna a partecipare, insieme agli operatori, all’organizzazione della vita carceraria, con un sistema di compartecipazione che lo vede protagonista delle scelte organizzative. I detenuti, riuniti in commissione, decidono autonomamente quali attività culturali sportive e quali eventi organizzare. Sostengono i loro compagni in difficoltà fornendo loro, con la supervisione e il monitoraggio di giuristi volontari, consulenza legale gratuita. I delegati dei vari reparti accolgono i compagni appena arrivati, collaborando con la direzione per proporre correttivi all’organizzazione o discutere dei problemi di convivenza che si trovano ad affrontare». Un lento percorso verso la pace e la nonviolenza che sperano di trovare quando usciranno.
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