Mondo
Bolivia: sciopero contro la privatizzazione dell’acqua
Sindacati e organizzazioni civili hanno indetto uno sciopero generale che sta paralizzando numerose città boliviane
Santa Cruz, la piu’ importante citta’ economica della Bolivia, e’ rimasta oggi paralizzata per uno sciopero generale, indetto da sindacati e organizzazioni sociali, per chiedere la rescissione del contratto di trattamento delle acque in mano a Aguas de Illimani, filiale della societa’ francese Suez-Lyonnaise de Eaux. La stessa protesta, in questo caso a tempo indeterminato, e’ gia’ in atto da ieri nella citta’ di El Alto, la terza del paese.
Nella capitale La Paz un ingente numero di dimostranti ha occupato pacificamente la sede centrale dell’impresa. Per ora non si hanno notizie di incidenti di rilievo, anche se a Santa Cruz i manifestanti hanno riempito le strade di chiodi per bloccare il traffico. In quella che e’ stata denominata la ‘guerra dell’acqua’ sono impegnate tutte le organizzazioni di base ed in sindacati, che hanno l’appoggio del Movimento al socialismo (Mas), il principale partito dell’opposizione.
Domenica scorsa il presidente Carlos Mesa ha avvertito che, in caso di disordini, e’ pronto a dimettersi. Evo Morales, il leader del Mas, gli ha immediatamente risposto sostenendo che ”si tratta di un ricatto”, sottolineando inoltre che ”il popolo vuole cambiamenti della politica economica” e che, se il capo dello stato non e’ intenzionato ad ascoltare queste richieste ”e’ meglio che decida di convocare elezioni anticipate”.
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