Sostenibilità
Bolivia, commercio equo nell’occhio del ciclonebNelle province ribelli è attacco ai contadini
Focus Fairtrade
di Redazione
F are commercio equo all’interno di una realtà politica e sociale difficile significa spesso rischiare la vita. È quello che è successo lo scorso settembre a 15 contadini della cooperativa Coinacapa – che produce noci dell’Amazzonia importate in Italia dalla cooperativa Chico Mendes di Modena – vittime innocenti di scontri politici e colpiti proprio perché al centro di un’economia che vuole risollevarsi e fondarsi su basi positive.
L’origine risale allo scontro in atto tra il governo centrale boliviano di Evo Morales e cinque governatori regionali delle aree più ricche del Paese (dipartimenti di Santa Cruz, Pando, Beni, Tarja, Chuquisaca), sostenuti dai grandi latifondisti e da gruppi della destra radicale boliviana: uno scontro che a settembre è degenerato in violenza. Il tentativo di nazionalizzazione delle risorse petrolifere e del gas per finanziare il sistema pensionistico e la proposta di nuova Costituzione da parte di Morales hanno scatenato la protesta delle cinque regioni che chiedono totale autonomia politica ed amministrativa, a tutti gli effetti una secessione. I governatori ribelli, e le bande paramilitari da loro finanziate, hanno occupato impianti petroliferi e del gas, imposto blocchi stradali, attaccato sedi sindacali e cooperative di campesinos. I fatti più gravi si sono svolti, tra l’altro, nella regione del Pando, nella zona di Porvenir, l’area dove la cooperativa Chico Mendes Modena (anche con la presenza di una volontaria) sostiene e promuove cooperative di produzione di noci dell’Amazzonia e di miele, come Coinacapa di Porvenir.
Giovedì 11 settembre, alle 3 del mattino, nella localitá Tres Barracas, vicina alla cittadina di Porvenir, sono stati selvaggiamente uccisi a colpi di mitragliatrice almeno 15 contadini, ma il numero definitivo deve essere ancora accertato. Si stavano dirigendo in parte ad un mercato locale ed altri a una riunione della loro organizzazione dipartimentale. Uomini, donne e bambini scappavano per salvarsi mentre erano crivellati di colpi, feriti e catturati a forza per essere poi torturati e consegnati dai gruppi illegali della prefettura alla polizia asservita al governatorato locale.
Il modo migliore per aiutare i contadini e la popolazione civile del Pando è quello di sostenere i loro progetti, di informarsi, di tenere l’attenzione vigile, di acquistare i loro prodotti.
www.chicomodena.it
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