Non profit

Boldrini, missione impossibile a Riace

di Lucio Brunelli

Laura Boldrini è stata insignita del titolo di «Italiana dell’Anno» da Famiglia cristiana. Nata nel 1961 a Macerata, portavoce dell’Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati), è una donna piena di energie, combattiva, si coinvolge con grande passione nelle storie spesso drammatiche che il suo lavoro le fa incontrare: immigrati clandestini, rifugiati, richiedenti asilo politico. Per Tg2Dossier, ho viaggiato varie volte con Laura, in particolare ricordo le missioni da brivido in Siria e nello Yemen. Fra pochi giorni porterà a termine un’altra delle sue imprese impossibili. Accompagnerà a Riace, in Calabria, un folto gruppo di palestinesi bloccati dal 2006 nella “terra di nessuno”, una striscia desertica al confine fra Siria e Iraq. Proprio dall’Iraq queste persone erano state costrette a fuggire, poiché le vendette del dopo Saddam avevano decimato le loro famiglie. Ma nessun Stato li voleva, così sono rimasti quattro anni sotto le tende dell’Unhcr, esposti a escursioni termiche pazzesche (da 50 gradi di giorno a -2 di notte). La loro odissea ora sta per finire. Ed è impressionante che sia proprio un paese povero della Calabria ad aprire loro le porte.

IL PAPA, BERLUSCONI E IL PERDONO
Berlusconi ha perdonato con gran clamore mediatico il suo squilibrato aggressore (salvo chiederne comunque una punizione adeguata). Il Papa invece non ha mai parlato pubblicamente di quanto avvenuto la notte di Natale, quando una giovane psicolabile ne provocò la caduta. Ha inviato il segretario particolare, don Georg, a manifestare il suo “interessamento” per la situazione della donna. Ma nell’asciuttissimo comunicato che conferma la notizia della visita non compare, volutamente, la parola “perdono”. Padre Lombardi ci ha spiegato il motivo: ovvio che il Papa non nutra risentimento ma il termine perdono non è appropriato. Esso presuppone un’azione compiuta con piena e deliberata intenzione. Non è il caso di questa donna, incapace di ben intendere e volere.

ipse dixit
I pastori si dissero l’un l’altro: «Vediamo questo avvenimento». Letteralmente il testo greco dice: «Vediamo questa Parola, che lì è accaduta». Sì, tale è la novità di questa notte: la Parola può essere guardata.

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