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Bocciato l’emendamento. Cresce la protesta del Terzo settore

Affossato da Pdl e Lega. Olivero: «Grave preoccupazione»

di Redazione

«Grave preoccupazione» questo il sentimento che si respira nel terzo settore italiano alla luce della bocciatura, da parte della maggioranza parlamentare, dell’emendamento presentato in commissione al Senato per reinserire il 5 per mille per l’anno 2010. «Non solo non si è mantenuto l’impegno di stabilizzare il 5 per mille, ma oggi si cancella lo stesso strumento di sussidiarietà fiscale” afferma il portavoce del Forum del Terzo Settore Andrea Olivero, che esprime “il forte disagio di decine di migliaia di organizzazioni sociali italiane tradite dallo Stato a fronte del loro impegno generoso nei confronti della collettività».

«Come si può andare avanti così, senza poter programmare né stabilizzare i propri progetti?», si chiede Olivero. «Forse il legislatore non sa che proprio in questi tempi di crisi le nostre organizzazioni hanno moltiplicato le iniziative e sono in prima fila per la tenuta sociale del Paese? La sussidiarietà non é elemosina, ma qualcuno sembra non averlo ancora capito». Il Forum del Terzo Settore ha deciso di chiedere un incontro al ministro Sacconi, che nel Libro Bianco sul welfare ha dato ampio spazio alla sussidiarietà e al ruolo del terzo settore, per esprimergli queste preoccupazioni e chiedere al Governo un immediato gesto di responsabilità.

«Il Pdl e la Lega hanno affossato il cinque per mille». È la denuncia del senatore del Pd Giuliano Barbolini capogruppo in commissione Finanze che spiega: «Oggi nel corso della votazione della Finanziaria 2010 nelle Commissioni competenti la maggioranza ha votato contro i nostri emendamenti sul cinque per mille. Sia su quello che riprende i contenuti del Ddl che istituisce la misura ‘a regime’ fermo in Commissione da molti mesi, sia su quello che avrebbe ripristinato la copertura finanziaria per gli anni 2010, 2011 e 2012». «La maggioranza ha affossato una misura di grande valore etico, tesa a favorire un tessuto sociale solidale che offre servizi attraverso associazioni di volontariato, no profit, ricerca, ambientaliste. Con evidente difficoltà e imbarazzo – spiega Barbolini -, Pdl e Lega hanno rinviato ogni finanziamento per il cinque per mille a quando il governo disporrà delle risorse necessarie. Non vorrei che questa disponibilità derivasse dallo scudo fiscale. Non vorrei che una misura di grande qualità e importanza per i valori etici e i principi di sussidiarietà cui si ispira fosse ‘sporcata’ dal denaro dello scudo proveniente da attività poco trasparenti se non addirittura attigue all’illegalità. Oggi il mondo dell’associazionismo e del volontariato è stato deluso. E così milioni di persone che attendevano una risposta certa sia alle forme di sostegno alla comunità sia al riconoscimento del valore morale del loro operato. Spero che per quando la Finanziaria arriverà in Aula il governo e la sua maggioranza abbiano cambiato idea. Il Pd – conclude Barbolini – ripresenterà gli stessi emendamenti a sostegno della misura oggi bocciati dalla maggioranza».

L’indignazione di Legambiente. «Siamo al paradosso: invece di essere stabilizzato il 5 per Mille sparisce, danneggiando pesantemente le associazioni e frustrando i buoni propositi di tutti quei cittadini che avevano visto in questo strumento un mezzo utile per sostenere pezzi importanti del volontariato sociale e della ricerca, perennemente a corto di finanziamenti”. Così Nunzio Cirino Groccia della segreteria nazionale di Legambiente ha commentato la bocciatura da parte della maggioranza dell’emendamento sul Cinque per Mille, nel corso della votazione della Finanziaria 2010. «È un fatto gravissimo che il Governo abbia bocciato un emendamento su una misura, tra l’altro, fortemente voluta dallo stesso Tremonti nel 2005, che ha riscosso anche un enorme successo tra i contribuenti», ha proseguito Cirino Groccia. Sono stati 19 milioni, infatti, i cittadini che, nell’ultima dichiarazione dei redditi hanno scelto di donare il 5 per mille, dando un contributo concreto al mondo dell’associazionismo, del volontariato e della ricerca. Ci aspettiamo, pertanto, che nei successivi passaggi della Finanziaria si recuperi al più presto questa misura, garantendo al mondo del no profit una grande forma di sostegno e un giusto riconoscimento morale». 

 

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