Economia

BNL/Unipol: Poletti (Legacoop), iniziativa pienamente legittima

Il presidente della Lega respinge le acccuse di Marino.

di Francesco Agresti

?Desta stupore che il Presidente di Confcooperative, riferendosi alla vicenda BNL, trascuri un fatto che è fin troppo evidente: Unipol, pur controllata da cooperative aderenti a Legacoop, è una società per azioni, quotata in Borsa, che, come tale, non può che operare sul mercato secondo i canoni tipici di tali forme societarie e perseguire gli obiettivi strategici decisi dalla sua base sociale”. Replica così Giuliano Poletti, presidente di Legacoop al duro attacco lanciato ieri dalle colonne del Corriere delle Sera dal presidente di Confcooperative, Luigi Marino, sull’ipotesi che Unipol possa acquisire il controllo della Bnl. “Ciò premesso”, aggiunge Poletti, “è bene comunque ricordare che in Italia, e in molti altri Paesi dove la cooperazione è sviluppata, le imprese cooperative hanno da tempo investito in attività assicurative e bancarie ritenendo, a nostro giudizio a ragione, che tale impegno corrisponda all?esigenza di tutelare al meglio gli interessi dei propri soci e delle comunità in cui operano, nonché di favorire, con una presenza diretta sul mercato finanziario, un pluralismo di soggetti che è la premessa per una maggiore concorrenza, a vantaggio di tutta la collettività”. “Riteniamo”, aggiunge il presidente di Legacoop, “coerenti con il dettato costituzionale e con le normative civilistiche e fiscali in materia cooperativistica, operazioni che, in quanto perseguono finalità di sviluppo complessivo, anche attraverso la creazione di strumenti finanziari idonei a sostenere la crescita delle cooperative, non possono essere considerate estranee alla logica di una corretta gestione delle imprese cooperative e alla loro funzione mutualistica. Vale la pena ricordare che, nel nostro Paese, le imprese cooperative hanno registrato, soprattutto negli ultimi dieci anni, dinamiche di crescita dell?occupazione e del fatturato tali da farne un soggetto importante, ed in certi settori protagonista, dell?economia nazionale”. “Si tratta”, conclude, “di risultati che hanno esaltato lo scopo mutualistico e la funzione sociale della cooperazione. Sarebbe quantomeno discutibile voler affermare che tali imprese, direttamente o indirettamente, non possano decidere di utilizzare le proprie risorse finalizzandole a perseguire, in linea con il dettato costituzionale e normativo, obiettivi di rafforzamento e di sviluppo del proprio ruolo?.


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