Mondo

Bloomberg stravolge progetto memorial Wtc

Al posto del monumento alla memoria sogna la costruzione di nuove torri per uffici, scuole e abitazioni, per venire incontro ai ''bisogni di tutta una città''

di Paolo Manzo

Sono bastati tre giorni alla City Hall per dare il coraggio a Michael Bloomberg, neoinsediato sindaco di New York, di intaccare l’ingombrante eredità lasciata dal suo predecessore, Rudy Giuliani, l’eroe indiscusso dell’undici settembre. All’uomo d’affari e tycoon televisivo prestato alla politica non piace, infatti, l’idea dell’ex procuratore di ferro di trasformare il luogo dove sorgeva il World Trade Center, ormai noto in tutto il mondo come ”ground zero”, in unico monumento, privo di altre costruzioni, alla memoria delle vittime. Ma sogna, invece, la costruzione di nuove torri, magari non alte 100 piani, per uffici, scuole e abitazioni per venire incontro ai ”bisogni di tutta la città”. Ha fatto eco al neosindaco, John Whitehead, il presidente della Lower Manhattan Redevelopment corp, per il quale la costruzione di nuovi edifici per uffici sarà un modo per onorare la memoria di ”quelle povere persone che hanno perso la vita mentre lavoravano”. I nuovi progetti non escluderanno certamente, ha aggiunto, la presenza di un monumento alla memoria, ma ”non è la sua dimensione importante quanto quello che rappresenta”. Ben diverso era stato il monito lanciato da Giuliani nel suo discorso d’addio, in cui aveva ripetuto la necessità che il memorial per le tremila vittime diventi l’unica costruzione dominante dell’intero sito, fino al 10 settembre centro di attività economica e finanziaria. ”Credo veramente che non dovremmo più pensare a questo posto come ad un luogo destinato allo sviluppo economico” aveva detto Giuliani. Ma per Bloomberg ”Rudy” è troppo coinvolto emotivamente, e la realtà degli affari è ben diversa dall’emozione: ”alla fine questa è una faccenda in cui ci sono diverse parti interessate” ha concluso riferendosi alle compagnie, ai residenti ed ai lavoratori.


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