Non profit
Blogger e videomaker per “mo”
Oggi omaggio al blogger-fondatore della prima web tv di Bengasi.
di Redazione
«Non ho paura di morire, ho paura di perdere la battaglia». Queste le parole che ripeteva Mohammad Nabous detto Mo, blogger libico espressione del citizen journalism in nord- Africa. Mo, fondatore di Lybia Alhurra la prima web tv di Bengasi, è stato ucciso in diretta streaming a Bengasi perché impegnato a denunciare sul web il regime di Gheddafi. Mo stava raccogliendo prove contro le false dichiarazioni di cessate il fuoco da parte del regime del rais. Oggi venerdì 25 marzo dalle ore 15 alle ore 18 su Altratv.tv e sulle micro web tv italiane andrà online “a rete unificata”, in collaborazione con Tiscali.it, una nuova puntata di “Academy”, il workshop formativo mensile questa volta dedicato a Mo e alla rivoluzione araba digitale.
Una diretta per capire cosa sta accadendo nel nord-Africa e per comprendere meglio se e come i social network abbiano influito nella rivoluzione araba digitale.
In studio, Carmen Lasorella per anni corrispondente di cronaca estera e inviata di guerra, oggi a capo di San Marino RTV, Augusto Valeriani docente dell’Università di Bologna esperto di mass media e social media nel mondo arabo.
In collegamento blogger e videomaker che mantengono accesa l’informazione in rete nei paesi arabi. Interventi di Lucio Caracciolo (Direttore Limes), Claudio Martelli (LookOut), Oscar Giannino (Radio24), Michele Consiglio (Vicepresidente nazionale Acli e responsabile dipartimento Rete Mondiale Aclista), Toni Capuozzo (TG5), Bernardo Parrella (Global Voices), Franecsco Piccinini (Agoravox), Francesca Fornario (L’Unità), Tiziana Prezzo (Skytg24), Paola Dubini (Università Bocconi), Sandro Mezzadra (Università di Bologna). Interventi di blogger e videomaker, tra cui Naini Zineb e Asmaa Kherrati (Crossing TV), Davide Fonda (Fuori tv). Nella diretta i contributi di Codec tv (Bologna) e degli inviati in nord Africa Cristiano Antonino (I care tv) e Jasmine Elnadeem.
Nonostante l’accesso limitato a Internet, i media digitali e i dispositivi mobili hanno fornito alle rivoluzioni per la democrazia nel nord-Africa la possibilità di esprimersi liberamente, lontani dal potere di controllo del governo sui media tradizionali. Secondo uno studio di Al Jazeera ad oggi i post twittati in Libia sono stati quasi 95.000, in Egitto 43.300; più staccati, Bahrain con 15.000 tweet e Yemen con quasi 9.000. Il 40% dei quali scambiati grazie a dispositivi mobili.
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