Sostenibilità

Blocco Uberpop: Altroconsumo, così si colpisce la sharing economy

L'associazione di tutela dei diritti dei consumatori prende atto della decisione dei giudici ma non rinuncia a criticarla, auspicando che governo e parlamento intervengano con norme a favore di un'economia condivisa

di Gabriella Meroni

Altroconsumo prende atto della decisione del Tribunale di Milano di bloccare Uberpop, ma non rinuncia alla critica. Secondo l'associazione, infatti, nell’ordinanza il giudice «interpreta in maniera stringente l’obsoleta normativa sui taxi a sfavore dell'innovazione, pur riconoscendo l’interesse dei consumatori nei confronti dei nuovi servizi».

Le decisioni su crescita e sviluppo di nuovi modelli di business con adeguate garanzie e tutele per gli utenti – prosegue Altroconsumo, che è intervenuta in giudizio a fianco di Uber – non possono essere prese nelle aule dei tribunali ma devono passare dal Governo e dal Parlamento come già chiesto dall’Autorità dei Trasporti e dall’Antitrust. Schierata a favore dell’innovazione, l'associazione chiede dunque al Governo di adottare uno sharing economy act che guardi al futuro e dia risposte concrete alle nuove esigenze di tutti i settori coinvolti nel cambiamento delle regole di mercato.

Lo scorso 1° luglio Altroconsumo ha presentato il Manifesto per una sharing economy sostenibile e rispettosa dei diritti dei consumatori chiedendo ai soggetti firmatari di adottare strumenti di autoregolamentazione per garantire regole chiare a favore dei diritti di utenti e consumatori. "I consumatori italiani vogliono vivere in un Paese che abbracci l'innovazione e che, al contempo, sia in grado di mantenere un opportuno livello di tutele e garanzie – commenta Marco Pierani, responsabile relazioni esterne – Altroconsumo si batterà perché sia riconosciuto in capo ai consumatori il sacrosanto diritto di poter beneficiare dell'innovazione tecnologica".

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