Volontariato

Blair. “Saddam ha l’atomica e va fermato”

Il premier inglese punta il dito contro l'Iraq e minaccia: "E' venuto il momento di agire. E di stare lealmente a fianco degli Usa"

di Ettore Colombo

Tony Blair lancia di nuovo l’allarme Saddam e sottolinea l’appoggio incondizionato agli Usa, alleato di sempre. In un’intervista al mensile di politica britannico “Prospect”, anticipata dal quotidiano “The Independent”, il premier britannico ribadisce il proprio sostengo a un’eventuale nuova offensiva militare contro l’Iraq. “Se verrà il momento di agire”, assicura Blair, “il popolo si vedrà presentare le prove che lo giustificano. Comunque”, avverte, “non c’è il benché minimo dubbio sul fatto che Saddam Hussein sta sicuramente cercando di acquisire armi di distruzione di massa, e specialmente una sua capacità nucleare”. Blair sta più che mai dalla parte degli Usa e invita il resto d’Europa a fare altrettanto: bisogna smetterla con le critiche, dettate a suo dire da una sorta di complesso di inferiorità. “La mia sfida all’Europa”, afferma Blair nell’intervista, “è questa: se vogliamo esercitare un’influenza maggiore e godere di più potere, allora, invece di lamentarci sempre dell’America, occorre che affrontiamo sul serio quanto è necessario compiere in concreto. Parte delle critiche agli americani”, incalza il premier britannico, “nascono dalla irritazione per il loro status di enorme super-potenza. Se però noi combiniamo la nostra sovranità in un tutto unico, onde fare sì di avere una voce più forte, saremo per l’America un partner che non solo desidera, ma di cui ha bisogno”.


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