Non c’è pace per il 5 per mille. O meglio, di pace ce n’è fin troppa: mentre si concluderanno solo entro maggio gli ultimi pagamenti per le annate 2008 e 2009, non si hanno notizie ormai da due anni del 5 per mille targato 2010, di cui non si conoscono né ammessi, né esclusi, né importi. Insomma, nebbia fitta, se non vero e proprio black-out.
A fare il punto della situazione con Vita è il direttore generale dell’ex Direzione Generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali Danilo Festa, al cui ufficio fa capo la complicata macchina del 5 per mille dalla ripartizione delle quote in poi (nella fase precedente infatti la procedura è in capo all’Agenzia delle Entrate). Ed è proprio Festa ad annunciare che «gli ultimi pagamenti relativi al 2008 si concluderanno entro la metà di aprile, ed entro il mese successivo concluderemo anche gli ultimi pagamenti del 2009». Si tratta ? specifica Festa ? di quote davvero residuali di beneficiari, quasi tutti riammessi in seguito a istruttorie che ne hanno certificato i requisiti, “perdonando” soltanto errori formali nella presentazione delle domande. Ed è proprio questo meccanismo di “ripescaggio” che da un lato favorisce gli enti eliminati per meri cavilli, ma dall’altro penalizza fino ad annullarla la rapidità dei pagamenti. Comunque, almeno per queste due annate ci siamo.
Il problema è invece il 2010: a ormai due anni di distanza, nulla si sa di questa edizione del 5 per mille: né i soggetti ammessi, né gli esclusi, né tantomeno gli importi che i beneficiari si dovranno attendere (e solo Dio sa quanto li dovranno attendere, a questo punto).
«Siamo in attesa degli elenchi dall’Agenzia delle Entrate», spiega Danilo Festa. «Quanto a noi, siamo pronti: i fondi ci sono, appena avremo notizie partiranno i bonifici». La palla sembra dunque passare ai funzionari di Attilio Befera, che oltre a stanare gli evasori devono occuparsi anche della ripartizione del 5 per mille. Cosa sta succedendo in quegli uffici? Come mai dopo anni di verifiche, procedure e ripartizioni la macchina non sembra ancora ben oliata? Secondo quanto risulta a Vita, il lavoro è stato rallentato (l’anno scorso, per dire, a febbraio si sapeva già tutto dell’edizione 2009) proprio dalle riaperture dei termini e dalle riammissioni, oltre che da controlli particolarmente scrupolosi su eventuali “furbetti”.
Sia come sia, le vittime dei rimpalli di responsabilità e dell’accumularsi delle scartoffie sono come sempre le associazioni, costrette a inserire nei bilanci presunte entrate derivanti da 5 per mille datati e anticipare fondi per progetti che non è certo quando e se rientreranno.
E per il futuro? Nell’attesa che i parlamentari riprendano in mano la discussione dei due progetti di legge per la stabilizzazione del 5 per mille depositati al Senato e alla Camera da esponenti di punta dell’Intergruppo per la sussidiarietà, il governo Monti ha messo le mani avanti e varato in anticipo una sanatoria per gli enti che commetteranno errori nella presentazione delle domande 2012: potranno correggere ed essere riammessi entro il prossimo 30 settembre pagando una sanzione di 258 euro.
Ritardi in arrivo, dunque. Ma di questo passo ne riparleremo nel 2014.
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