Politica

Birmania: in 100mila alla marcia dei monaci

Si è conclusa la mega-protesta contro la giunta militare di Yangoon. Per i manifestanti, un grandissimo successo

di Redazione

Una folla immensa di monaci e suore buddiste, e dei loro sostenitori laici, ha invaso oggi le strade della ex capitale birmana Yangoon (Rangoon) nella piu’ grande manifestazione contro il regime militare degli ultimi 20 anni. Testimoni parlano di 30mila persone, ma alcuni attivisti affermano che sono stati in 100mila. Una stima precisa e’ impossibile anche per la forte partecipazione della popolazione della citta’ che si e’ riversata nelle strade, facendo ala al passaggio dei monaci. I religiosi sono poi tornati nel pomeriggio nei loro templi. Un’altra manifestazione e’ attesa per domani. L’esecutivo della Lega nazionale per la Democrazia (Nld), il partito di opposizione guidato da Aung San Suu Kyi, ha diffuso nel pomeriggio un comunicato in cui invita la giunta militare ad aprire il dialogo per risolvere la crisi.

I monaci si sono riuniti questa mattina nel luogo piu’ sacro della Birmania (Myanmar), la pagoda dorata Shwedagon, per poi separarsi in cinque gruppi diretti in varie luoghi di Yangoon, fra cui la pagoda Sule, in centro e la pagoda Kyimyindine a nord. Una delle colonne di monaci, che marciano a piedi nudi, e’ stata descritta dalla Bbc come lunga un chilometro. Almeno in 5mila hanno sfilato sotto la sede dell’Nld, ma nessuno ha potuto raggiungere la casa dove Suu Kyi e’ agli arresti domiciliari, perche’ l’ingresso della strada era stato bloccato. Alla partenza dalla pagoda dorata due fra i piu’ noti attori birmani, Zargana e Kyaw Thu, hanno offerto simbolicamente acqua e cibo ai monaci. Ovunque la folla ha accolti i religiosi con applausi, ma anche con lacrime di commozione. Molti laici che si sono aggiunti alla marcia portavano appuntati addosso pezzettini della stoffa colorata degli abiti dei monaci.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.