Famiglia

Birmania: Caritas, aiutare si pu

Nonostante le difficoltà la rete Caritas in Birmania/Myanmar sta svlippando il suo piano di aiuti. A Yangon un comitato per la gestione del soccorso

di Redazione

Nonostante le difficoltà, la rete internazionale Caritas sta sviluppando il suo piano di aiuti per decine di migliaia di persone nelle aree più colpite dal ciclone Nargis
Si va facendo di giorno in giorno più tremendo il bilancio umano e materiale del passaggio del ciclone Nargis sulla zona meridionale del Myanmar (ex Birmania). Il numero dei morti e dei dispersi, secondo stime internazionali, si sta avvicinando a quello fatto registrare dallo tsunami che a fine 2004 colpì il Sud-Est asiatico, giudicato la peggior catastrofe umanitaria al mondo degli ultimi decenni; i danni procurati da Nargis a un paese di per sé povero e arretrato sono inoltre ingentissimi, e destinati a gravare per anni sulle condizioni di vita delle popolazioni locali.
In questo panorama assai travagliato ? e nonostante l?enormità dei bisogni, gli ostacoli logistici che impediscono di raggiungere alcune zone colpite dal ciclone, i ritardi causati dal quadro politico ? l?intervento umanitario delle agenzie che da tempo sono presenti nel territorio si sta dispiegando con efficacia e capillarità. La rete internazionale Caritas, anche grazie alla collaborazione con la chiesa del Myanmar, è attiva sin dalle prime ore dell?emergenza, grazie all?azione di operatori e volontari locali e di esperti internazionali che erano già in loco (tra cui un operatore di riferimento per Caritas Italiana) o che stanno raggiungendo la capitale Yangon.
Subito dopo l?emergenza, la rete Caritas ha creato a Yangon un comitato per la gestione delle operazioni di soccorso, che lavora in stretto coordinamento con altri partner e con l?ufficio locale Undp (Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite). Il comitato Caritas ha condotto, grazie a uno staff composto da trenta operatori birmani e molti volontari, che per cinque giorni hanno visitato molti territori interessati dal passaggio di Nargis, una prima valutazione dei bisogni; inoltre, utilizzando la rete delle parrocchie e degli istituti religiosi, che ospitano nelle loro strutture numerosi sfollati, ha avviato interventi di assistenza nell?area più colpita, quella delle due diocesi di Pathein e Yangon, nel delta del fiume Irrawaddy.
Nella diocesi di Pathein, gli interventi sono consistiti nella distribuzione di generi di prima necessità (acqua potabile, riso, fagioli, materiali per costruire ripari di emergenza) a circa 3 mila famiglie e nell?allestimento di campi di assistenza e accoglienza per sopravvissuti (circa 1.000 persone) a Kanazogone, Theinla e nella zona di Mwehauk. Nell?arcidiocesi di Yangon si è conclusa il 10 maggio la prima distribuzioni di aiuti d?urgenza a circa 3 mila famiglie; anche in questo caso sono entrati in azione numerosi volontari locali e sono stati distribuiti beni acquistati in loco, che consentono di comporre razioni alimentari per famiglie sufficienti per dieci giorni.
In prospettiva, sulla base dei dati acquisiti, Caritas Internationalis sta mettendo a punto un piano di lavoro per gestire la prima fase dell?emergenza nelle diocesi di Pathein e Yangon, che ammonta a circa 2,6 milioni di dollari Usa: tali fondi serviranno a distribuire generi di prima necessità a circa 40 mila individui. In particolare saranno distribuiti generi alimentari (riso, legumi, olio, vegetali, spezie, pesce in scatola e sale), acqua potabile e contenitori per la raccolta e lo stoccaggio (filtri, tavolette purificanti, disinfettante clorico e carburante per le pompe), materiali per ripari di emergenza (teli impermeabili, corde e bambù), generi non alimentari (utensili per cucina, zanzariere per prevenire la malaria, coperte, vestiti, carburante, ecc), kit igienici (sapone, shampoo, dentifrici e spazzolini).
Il piano di intervento prevederà anche altre azioni: si sta infatti valutando la possibilità di creare team medici mobili, costituiti da personale medico locale, già operativo nella diocesi di Yangon, anche se si deve superare il problema del reperimento di medicinali e mezzi di trasporto, nonché di carburante; inoltre verrà sviluppato un programma di supporto psicosociale per la popolazione colpita, con un?attenzione particolare alla protezione dei bambini.
Il programma sosterrà famiglie e comunità per almeno un mese; in seguito verrà sviluppato un piano di assistenza a lungo termine, per un numero più ampio di destinatari, cui faranno seguito programmi pluriennali di ricostruzione di abitazioni e strutture comunitarie e di sviluppo socio-economico. Caritas Italiana, che aveva avviato molti progetti nel paese e ha già stanziato 100 mila euro per l?odierna emergenza, parteciperà attivamente al processo di aiuto e ricostruzione: per poterlo fare, conta sulla generosità dei cittadini e dei donatori italiani. A loro rilancia l?appello ad aiutare le popolazioni del Myanmar: intervenire è possibile e doveroso, per impedire l?aggravarsi della catastrofe umanitaria, ma soprattutto per ridare speranza e dignità a centinaia di migliaia di persone.

Per sostenere gli interventi in corso (causale ?EMERGENZA MYANMAR?) si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
Banca Popolare Etica, via Niccolò Tommaseo 7, Padova – IBAN IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d?ufficio)


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