Cultura

Birmania: Amnesty chiede al regime di cooperare

L'appello dell'organizzazione per far arrivare gli aiuti umanitari

di Chiara Sirna

All`indomani del passaggio del ciclone Nargis, che ha causato decine di migliaia di vittime e un milione di senzatetto, Amnesty International ha sollecitato il governo di Myanmar (ex Birmania) ad “aprire le frontiere alle organizzazioni di soccorso e a garantire che gli aiuti vengano distribuiti secondo le effettive necessità e senza discriminazione”.
La lentezza del governo nel rilasciare i visti sta costando vite umane e alcuni donatori stanno ritardando l`invio degli aiuti, nel timore che questi siano imboscati dai militari”, ha dichiarato Benjamin Zawacki, esperto della Birmania di Amnesty International. Amnesty International ha chiesto pertanto al governo birmano di rimuovere le restrizioni al rilascio dei visti e alle procedure doganali che, negli ultimi giorni, hanno ostacolato l`ingresso degli organismi umanitari internazionali e rallentato la distribuzione degli aiuti. Amnesty ha anche chiesto di cooperare strettamente con gli organismi internazionali di soccorso e di “istituire meccanismi chiari e trasparenti per distribuire gli aiuti, sulla base delle effettive necessità e senza discriminazioni di colore, sesso, etnia, lingua, opinione politica, origine sociale o altro status. Il governo di Myanmar – sollecita ancora Amnesty nel comunicato – deve inoltre assicurare che gli sfollati, circa un milione, siano assistiti con la massima urgenza attraverso la fornitura di riparo, cibo, acqua e cure mediche. Dati i precedenti, che hanno visto la giunta militare trasferire forzatamente i propri cittadini, Amnesty International preme sulle autorita` affinché si astengano dall`uso della forza nei confronti degli sfollati. “In situazioni di crisi e di emergenza, i diritti umani sono piu` che mai a rischio”, ha ammonito Zawacki. “Per questo, è fondamentale che il governo di Myanmar e tutti gli altri soggetti coinvolti nella fase post-disastro riconoscano e sostengano il ruolo centrale dei difensori dei diritti umani, compresi coloro che prendono parte all`azione umanitaria e coloro che controllano che non si verifichino violazioni nelle fasi di assistenza e di ricostruzione”.

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