Welfare

Birmania: aiuti senza il permesso dei generali?

A chiederlo al consiglio di sicurezza dell'Onu è stato il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner. E oggi l'opposizione birmana ha fatto appello alla comunità internazionale.

di Emanuela Citterio

Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite potrebbe ordinare alle squadre di aiuto umanitario di entrare in Birmania senza il permesso del governo locale, in nome della “responsabilità di proteggere”, un principio snacito dall’Onu nel 2005 per difendere le popolazioni vittime di genocidi, pulizie etniche e crimini di guerra. A ricordarlo e chiederlo all’Onu è stato il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner. Ma la Cina e l’Indonesia hanno bloccato la proposta francese al Consiglio di Sicurezza.

Oggi l’opposizione birmana ha chiesto alla comunita’ internazionale di fornire un aiuto diretto alla popolazione colpita dal ciclone Nargis senza aspettare il permesso della giunta militare che governa il Myanmar. “Per salvare migliaia di vite prima che sia troppo tardi, esortiamo le Nazioni Unite e i governi stranieri ad intervenire immediatamente in Birmania per fornire aiuti umanitari direttamente alla popolazione, senza aspettare il permesso della giunta militare”, si legge in un comunicato congiunto diffuso da tre dei principali gruppi di opposizione, l’Alleanza dei monaci birmani, gli Studenti della Generazione 88 e il Sindacato studentesco. Alcuni governi, fra cui gli Stati Uniti, starebbero pensando a lanciare aiuti con gli aerei, senza l’autorizzazione della giunta militare.

In Itali ala Cisl ha chiesto che gli aiuti internazionali e della UE vengano dati anche attraverso le organizzazioni democratiche della opposizione e il Comitato Aiuti Umanitari della Lega Nazionale per la Democrazia la cui leader Aung San Suu Kyi e’ ancora agli arresti domiciliari.

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