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BIOTESTAMENTO. I medici chiedono una pausa di riflessione

La Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri ha fatto uscire una nota in cui chiede al Parlamento di lasciare tempo alla società per confrontarsi sul tema prima di approvare la legge

di Lorenzo Alvaro

I medici italiani chiedono una «doverosa pausa di riflessione» sul testamento biologico, prima di proseguire nell’iter parlamentare. In modo da «consentire lo sviluppo di un confronto nella società, che aiuti il Parlamento a dispiegare su questa materia così intima e delicata». La richiesta arriva dal Comitato centrale della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), riunito a Roma, che «ha ritenuto di dover far sentire la propria voce», si legge in una nota «dopo l’approvazione di ieri, da parte del Senato, del disegno di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento». I camici bianchi sono preoccupati, in particolare, per il carattere non vincolante della dichiarazione anticipata del malato sulla possibilità di interrompere alimentazione e idratazione artificiale. Atti che, ribadiscono, sono di competenza medico sanitaria. «Il testo sarà oggetto» continua il documento approvato dai medici, «di un’approfondita valutazione in ragione dei principi e delle indicazioni contenute nel nostro Codice deontologico, che rappresenta il punto di equilibrio di sensibilità e culture differenti, nel pieno rispetto delle regole costituzionali fondanti la nostra comunità civile».
Nel documento si ribadisce inoltre che «nutrizione e idratazione artificiali sono, come da parere pressochè unanime della comunità scientifica, trattamenti assicurati da competenze mediche e sanitarie. L’autonomia decisionale del paziente, che si esprime nel consenso o dissenso informato, rappresenta l’elemento fondante della moderna alleanza terapeutica al pari dell’autonomia e della responsabilità del medico. In questo equilibrio, alla tutela della libertà di scelta del paziente deve corrispondere la tutela della libertà del medico, in ragione di scienza e coscienza (obiezione)».
I camici bianchi sottolineano l’importanza del rapporto «esclusivo» con il paziente, basato su libertà e responsabilità che «esprime l’autentico e moderno ruolo professionale e civile del medico nell’esercizio delle sue funzioni di tutela». Per quanto riguarda poi gli stati vegetativi, «anche alla luce di un dibattito tecnico-scientifico talora contraddittorio riteniamo che le attuali conoscenze diagnostiche, prognostiche, terapeutiche ed assistenziali richiedano ulteriori approfondimenti, anche mediante la predisposizione di studi osservazionali coordinati in modo da garantire l’esercizio delle scelte più appropriate sia del paziente sia del medico».
Infine conclude il comunicato «una questione fondamentale è rappresentata dalla predisposizione di una rete efficace ed accessibile di servizi di sostegno alle famiglie impegnate nel ruolo di assistenza».


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