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Biotech: uomini pecora davanti a Montecitorio

Attivisti di Greenpeace in camice da laboratorio, con la testa da pecora e all'orecchio il numero del brevetto, hanno fatto irruzione oggi pomeriggio a Piazza Montecitorio

di Redazione

Oggi e’ Carnevale, ma sulla vita niente scherzi. Con questo messaggio, una decina di attivisti di Greenpeace in camice da laboratorio, con la testa da pecora e all’orecchio il numero del brevetto, hanno fatto irruzione oggi pomeriggio a Piazza Montecitorio. Sui cartelli era scritto “Stralciamo i brevetti sulla vita”: oggi andava in discussione, infatti, il disegno di legge che avvia il processo di recepimento della direttiva europea 98/44/CE sulla’protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche’. Si tratta di una direttiva votata nel ’98 dagli stessi parlamentari europei che nel ’95 l’avevano bocciata, al termine della “piu’ forte azione di lobby nella storia del Parlamento Europeo” come ebbe a dire Willy de Clercq, allora Presidente della Commissione giuridica. Una direttiva che ha spinto l’Olanda, sostenuta dall’Italia, a presentare un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. In Europa, solo Irlanda, Regno Unito, Danimarca e Finlandia hanno ad oggi recepito la direttiva i cui termini scadevano il 30 luglio 2000. Diversamente, Germania, Belgio e Francia, oltre all’Italia, hanno affermato di voler riformulare il testo della Direttiva al fine di rimuovere le numerose contraddizioni contenute e di renderla conforme al principio di precauzione sancito da tutti i Trattati internazionali. “Il recepimento di un provvedimento di tale rilevanza sociale, ambientale ed etica non puo’ passare ricorrendo ad un collegato alla Legge Finanziaria oggi in discussione alla Camera- spiega Luca Colombo, responsabile Campagna Ogm di Greenpeace – Lo stesso Parlamento Europeo si e’ appellato, con una risoluzione votata a maggioranza (A5-0076:2001 del 13/3/01), affinché l’Unione Europea “sostenga l’esclusione degli animali, delle piante e dei microrganismi nonche’ dei processi biologici e microbiologici dalla possibilita’ di essere brevettabili”. Greenpeace torna a chiedere oggi quindi, come aveva fatto due mesi fa, insieme a Acli, Arci, Coldiretti, Comitato Scientifico Antivivisezionista, Focsiv, Legambiente, Rete Lilliput, Vas e Wwf, che l’Art. 6 – Delega al Governo in materia di protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, contenuto nel Disegno di Legge “Misure per favorire l’iniziativa economica privata”, sia stralciato e si restituisca al Parlamento un dibattito ampio e trasparente dove possano emergere con chiarezza le posizioni etiche, economiche e politiche in materia di brevetti sulla vita.


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