Caro WWF,
sento spesso parlare di biocombustibili come fonti di energia rinnovabile. A me sembra una cosa molto strana. L’energia rinnovabile viene prodotta da fonti di energia che non emettono nessun inquinante in atmosfera (fotovoltaico, eolico) mentre i biocombustibili immettono in atmosfera CO2, perché usano materiale legnoso.
Fabio Capelli
Gentile Fabio,
i biocombustibili rientrano nella grande famiglia delle biomasse, materiali di origine biologica, legati alla chimica del carbonio. Le biomasse combustibili possono quindi essere sottoprodotti di attività agricole e forestali. Alternativamente la produzione di biomasse può riguardare coltivazioni dedicate, comprese quelle che portano alla produzione di biocombustibili. A seconda di come il combustibile viene convertito in energia, le biomasse possono essere usate per produrre direttamente calore o convertite in elettricità, gas o combustibili liquidi per trasporto. Durante la combustione delle biomasse, a uso energetico, la quantità di anidride carbonica che si libera è la stessa che viene assorbita dalle piante durante la loro crescita. Questo a patto, ovviamente, che le biomasse combuste vengano rimpiazzate da nuove biomasse. Quindi circa la rinnovabilità delle biomasse, questo requisito è assicurato dal fatto che per ogni pianta avviata a combustione ve ne sia un’altra che cresce, il tutto con ritmi di prelievo compatibili con quelli di ricrescita. Il fatto poi che i biocombustibili (in quanto biomasse) siano una fonte rinnovabile non vuole dire che automaticamente possano essere classificati come sostenibili: molti altri aspetti vanno considerati. È il caso delle piantagioni di palma da olio che stanno provocando la distruzione di importanti foreste primarie (ma anche di torbiere).
Massimiliano Varriale
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