Cultura

Biologico: Nas, stragrande maggioranza è ok

Il comandante del corpo speciale dei Cc smorza gli allarmismi

di Giampaolo Cerri

Le prima assicurazioni arrivano dalla Benemerita: «Prodotti biologici falsi? Ne abbiamo trovati, e su altri abbiamo dei dubbi: saranno i nostri laboratori a chiarirli. Ma la stragrande maggioranza dei produttori sono onesti: i consumatori possono stare sostanzialmente tranquilli». A parlare è Il generale Gennaro Niglio, comandante del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri. L’alto ufficiale smorza gli allarmismi (la vicenda della truffa bio è finita oggi sulla prima del Correire, ndr), suscitati dai risultati dei controlli effettuati proprio dai Nas su 540 tra fattorie e imprese commerciali del nord Italia. Controlli che hanno portato al sequestro di decine di campioni sospetti e di tonnellate di alimenti con etichette irregolari, oltre che all’arresto di 8 persone e alla denuncia di altre 116 per frode alimentare. «Gli arresti», come spiega il generale, «si riferiscono all’operazione ribattezzata ‘Riso amaro’, condotta nella zona di Pavia: il riso venduto come ‘biologico’. ovvero come non trattato con additivi chimici, proveniva in realta’ da normali risaie italiane ed estere. In questo, come nel caso del prezzemolo acquistato in un normale supermercato e poi rivenduto come ‘biologico’, il danno non e’ per la salute ma per il portafogli del consumatore. Visto che il ‘biologico’ costa in genere di piu’ (mediamente tra il 20 e il 30%, ndr) dei prodotti normali».


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