Cultura
Biologico, dal Giappone per studiarlo
Una delegazione di una grande industria agroalimentare del Sol Levante visita le aziende che nella zona di Parma costituiscono l'Oasi biologica
I giapponesi studiano il biologico italiano. Come riferisce il bollettino biologico di GpNews, nei giorni scorsi una delegazione giapponese si è recata, nei giorni scorsi, nel Nevianese (Parma) per visitare il funzionamento dell'”Oasi biologica”: così è classificato tutto il territorio comunale, dove, negli ultimi tre anni, 150 aziende agricole (oltre il 52% del terreno agricolo) già coltivano e trasformano i prodotti in “biologico”, che vengono commercializzati muniti di marchio con un logo specifico che raffigura una cinciallegra su un rametto fiorito.
L'”Oasi biologica nevianese”, costituitasi anche in Consorzio, di cui è presidente Luciano Maggiali, per i traguardi raggiunti è stata recentemente premiata con un riconoscimento da parte della Regione. La delegazione giapponese era capeggiata da Toshiji Fujiwara, presidente della “Fusiwara Farm”, che nel Paese dell’Estremo Oriente coltiva in biologico, e in modo intensivo, due comunissimi ortaggi conosciuti nei nostri mercati, soprattutto dalle massaie: le verze e i finocchi, entrambi con alte proprietà dietetiche.
La delegazione nipponica è stata ricevuta dal sindaco, Giordano Bricoli, dal consigliere, Davide Ugolotti e dal responsabile dell'”Oasi biologica”, Gino Rossi, il quale ha poi accompagnato la delegazione giapponese a visitare l’azienda agricola “La Villa” dei Folezzani, in località Urzano.
I giapponesi hanno potuto vedere un’azienda agricola a ciclo chiuso, dove si applicano i principi dal biologico dalla semina del grano fino alla sua commercializzazione; dall’impianto del prato fino trasformazione del latte in forme di Parmigiano-Reggiano sistemate in alte scalere per la loro completa stagionatura. Nella stessa giornata i giapponesi hanno potuto vedere, in località Provazzano, la trebbiatura di orzo coltivato in biologico e destinato alla tostatura.
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