Cultura
Biologico: ancora polemiche su Ogm
La Fiao torna a criticare l'Aiab che ha deciso l'intensificazione dei controlli sulla soia a rischio di inquinamento transgenico
Ancora polemiche su Ogm e biologico. Dopo la decisione di Aiab di sottoporre a ulteriori controlli la soia, la Federazione italiana agricoltura organica, che raccoglie gli altri 8 enti di certificazione, torna a sull’argomento con un commento del suo presidente Lino Nori (che guida anche l’ente di controllo Ccpb).
Un duro attacco dalle colonne del n. 28 del . Eccone il testo.
«Credo necessario replicare sinteticamente e concretamente alle “provocazioni” di Vincenzo Vizioli sul tema Ogm soprattutto perché in più punti della sua lettera la Fiao viene accusata di essere “assente” o addirittura di ignorare l’argomento, sicuramente uno dei più attuali e non certo solo per il settore biologico.
Non è così, ovviamente, anche se siamo abituati a operare senza clamore, senza sbandierare comunicati stampa, senza iniziative unilaterali, convinti che il “mestiere” di Organismi di controllo vada esercitato con la sobrietà e l’equilibrio che il ruolo di garanzia che esercitiamo richiede, e consapevoli anche del fatto che operiamo non da soli, ma in un sistema in cui troviamo, tra l’altro, anche le Autorità Pubbliche, il Sincert, il Sinal.
Agli inviti a partecipare agli incontri, peraltro informali, della scorsa estate, abbiamo sempre risposto o partecipato, ancora una volta facendo, pacatamente, ma chiaramente presente l’opportunità di trasferire il lavoro che stavamo facendo su di un argomento tanto delicato a un tavolo più allargato e istituzionale, e manifestando la netta contrarietà a “moratorie” unilaterali, ininfluenti sulla sostanza del problema e pericolose per l’immagine e gli interessi del sistema produttivo nazionale.
Del resto queste nostre opinioni sono tutt’altro che isolate ed anzi sono state ampiamente condivise anche in sede di Comitato Nazionale per l’agricoltura biologica, nelle due sedute in cui se ne è parlato.
Il divieto d’impiego di Ogm in agricoltura biologica è sancito per legge, le modalità attraverso le quali evitare la presenza di derivati sono prescritte oltre che nella normativa comunitaria, nei Decreti ministeriali sulla zootecnia biologica del 2000 e 2001: gli Organismi di Controllo hanno pertanto predisposto le procedure necessarie per fornire tali garanzie, in aggiunta al fatto che diversi organismi hanno da tempo deciso di certificare, per esempio, soltanto mangimi contenenti il 100% di materie prime biologiche e quindi prive di Ogm.
Il problema vero, come sa chiunque guardi con un minimo di competenza alla questione, sono le tracce, piccole o piccolissime, di residui che derivano dalle contaminazioni accidentali, unitamente alla difficoltà di avere risultati analitici significativi e certi.
Proprio a questo riguardo è stata attivata una banca dati dei risultati analitici presso Fiao e istituito un gruppo di lavoro fra tutti gli Organismi di controllo, Sincert e Sinal. È in questa sede, a cui Aiab partecipa da sempre, che si deve riportare la discussione sulle iniziative tecniche che possano qualificare e uniformare l’attività di tutto il sistema di controllo nazionale, e da qui deve partire un’azione congiunta per attivare un momento di coordinamento fra i Ministeri e i soggetti interessati che renda autorevole e cogente quanto di più efficace, insieme, già facciamo e possiamo ancora fare.
Altrimenti (e prima ancora) esiste il lavoro quotidiano di approfondimento, confronto e mediazione che Fiao assicura a servizio di tutto il sistema di certificazione italiano, come dimostra il permanere dell’apertura e della collaborazione anche con Qc&i e con Icea su molte questioni di rilievo che sono d’interesse comune.
Tutto ciò che, invece, è unilaterale, imposto, urlato e reclamizzato, non ci ha mai interessato e non ci interessa, anche perché spesso è controproducente, come dimostra il fatto che solo dopo la pubblicazione dei dati di Aiab (e non certo prima) si è scatenata una campagna di stampa della quale avremmo fatto tutti volentieri a meno.
Ci auguriamo pertanto che torni rapidamente in Aiab la serenità necessaria a comprendere che anch’essa fa parte di un “sistema” che è patrimonio di tutti e che solo insieme possiamo difendere e migliorare».
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