Cultura

Biologico: al via la legge che mette un po’ d’ordine

Tante le novità previste. Il giudizio di Aiab e Federbio

di Redazione

«Lo attendevamo dal 2003 e alla fine è arrivato». Paolo Carnemolla, presidente Federbio, promuove a pieni voti il disegno di legge sulla produzione biologica approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 febbraio: «Un provvedimento coerente con le priorità dichiarate in Finanziaria dal governo e conforme al quadro di riferimento europeo sui piani di sviluppo rurale. Si tratta ora di vedere come le Regioni recepiranno le nuove linee guida». Il primo a dirsi soddisfatto del risultato conseguito è proprio il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, secondo cui «da tempo si avvertiva l?esigenza di una regolamentazione nazionale».

Intese di filiera, distretti biologici su base regionale, schemi per l?acquacultura e per la produzione di vini, un regime sanzionatorio per gli organismi di controllo, e un logo nazionale che identifichi i prodotti bio in aggiunta a quello comunitario, sono alcune delle novità previste. «L?iter parlamentare lascia spazio ad aggiornamenti e migliorie», prosegue Carnemolla. «Una menzione al ruolo determinante che l?agricoltura biologica occupa nella lotta ai cambiamenti climatici, ad esempio, sarebbe gradita. Così come la definizione di norme chiare sull?utilizzo, controverso, di prodotti corroboranti sui nostri vegetali. Nel complesso, però, apprezziamo il ddl».

Più cauto nel giudizio, il presidente Aiab, Andrea Ferrante attende gli sviluppi alla Camera e al Senato: «Le direttive europee in materia di politiche agricole non consentono grandi margini di autonomia nazionale, soprattutto per la varietà delle sementi da conservazione biologica. Tuttavia, apprezziamo l?impegno bipartisan nel voler definire un quadro di riferimento italiano. Significativa l?introduzione di una verifica rigorosa sulle certificazioni, recepite come poco trasparenti da molti consumatori. Fondamentale anche la valorizzazione dell?eccellenza italiana nel sistema distributivo e della ristorazione». Bilancio positivo, ma con un nota bene. «L?auspicio è che il provvedimento non venga gravato di eccessivi decreti attuativi: si darebbe vita a una legge poco operativa».

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