Formazione
Bioetica: dall’europarlamento Ok a ricerca staminali
L'Europarlamento ha dato il via libera al programma quadro di ricerca per il periodo 2007-13, dando di fatto luce verde alla ricerca sulle cellule staminali. L'aula di Strasburgo ha approvato con 28
di Redazione
L’Europarlamento ha dato il via libera al programma quadro di ricerca per il periodo 2007-13, dando di fatto luce verde alla ricerca sulle cellule staminali. L’aula di Strasburgo ha approvato con 284 voti a favore, 249 contrari e 32 astensioni l’emendamento della Commissione europea che apre la strada al finanziamento anche della ricerca sugli embrioni e proroga il sistema gia’ in vigore negli ultimi 5 anni. L’emendamento a firma del deputato europeo di Forza Italia Giuseppe Gargani, contrario al finanziamento della ricerca sulle staminali, e’ stato bocciato con 287 voti contrari, 238 a favore e 40 astensioni.
Lo stanziamento approvato dall’Europarlamento e’ di circa 50 miliardi di euro per il periodo 2007-2013 che corrisponde a un raddoppio della spesa annuale rispetto al precedente programma. Sono state anche fissate delle norme sul finanziamento della ricerca sulle cellule staminali. Alla luce dell’accordo raggiunto con il Consiglio, il Parlamento ha allineato la dotazione del programma alle nuove prospettive finanziarie che coprono lo stesso periodo. L’importo globale, escluse le spese per il programma Euratom, sara’ esattamente di 50,524 miliardi di euro, contro i 72,726 miliardi proposti inizialmente dalla Commissione. La dotazione del programma per il periodo precedente ammontava a 16,279 miliardi per cinque anni e, pertanto, gli stanziamenti annuali sarebbero piu’ che raddoppiati. I deputati propongono una ripartizione della dotazione globale che privilegi la cooperazione tra industrie e universita’. Precisano poi che non si possono finanziare attivita’ di ricerca volte alla clonazione umana o che siano intese a produrre modificazioni ereditabili del genoma umano o a creare embrioni umani per l’approvvigionamento di cellule staminali. Il programma quadro si articolera’ in quattro programmi specifici.
Il programma Cooperazione, che promuovera’ la collaborazione tra l’industria e la ricerca accademica in tutta Europa per conseguire la leadership nei settori chiave della tecnologia. E’ suddiviso nei seguenti temi prioritari: Salute, Prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; Tecnologie dell’informazione e della comunicazione; Nanoscienze e nanotecnologie; Energia, Ambiente, Trasporti, Scienze socioeconomiche, Sicurezza e spazio.
Il programma Idee, da realizzare sotto la guida del Consiglio europeo per la ricerca, che sosterra’ la ricerca di frontiera tenendo conto unicamente del criterio dell’eccellenza scientifica.
Il programma Persone, che offrira’ un sostegno significativo alla mobilita’ e allo sviluppo di carriera dei ricercatori sia in Europa sia su scala mondiale. Il programma Capacita’, destinato a contribuire allo sviluppo delle capacita’ di cui l’Europa ha bisogno per essere una fiorente economia fondata sulla conoscenza, e che per la prima volta sosterra’ infrastrutture di ricerca su larga scala a livello europeo. E’ cosi’ suddiviso: Infrastrutture di ricerca; Ricerca a favore delle PMI, Regioni della conoscenza; Potenziale di ricerca, Scienza e societa’; Attivita’ di cooperazione internazionale.
I 315 emendamenti avanzati dai deputati, prevedono anche una ridistribuzione dei fondi tra le diverse componenti del Programma, sia tra i quattro programmi specifici sia al loro interno. Cosi’, rispetto a quanto proposto dalla Commissione, i deputati assegnano una quota maggiore di fondi al programma Cooperazione e la riducono agli altri. Inoltre, contrariamente alla proposta iniziale, destinano piu’ fondi al programma Persone che a quello Capacita’. I deputati chiedono che il Programma sia oggetto di una revisione continua e sistematica. A loro parere, infatti, la Commissione non dovrebbe limitarsi ad una sola valutazione di meta’ percorso nel 2010, bensi’ a due revisioni intermedie nel 2009 e nel 2011. Altri emendamenti tendono a incoraggiare i giovani ricercatori e a offrire loro un sostegno finanziario all’inizio della loro carriera scientifica. Sono poi introdotte misure volte a ridurre la “fuga di cervelli” attraverso contributi per la reintegrazione. I deputati auspicano anche maggiori sforzi per favorire la partecipazione ai programmi di un numero superiore di donne. Infine, una serie di emendamenti introducono tra i temi del programma Cooperazione quello della “Pesca e sfruttamento sostenibile degli oceani e le attivita’ “Ricerca urbana”.
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