Sostenibilità

Biodiversità: nel mondo 238 ecoregioni da salvare

Ma la sfida alla conservazione delle specie a rischio passa anche attraverso I Target driven Programme. (A cura di Fabrizio Bulgarini, Massimiliano Rocco e Corrado Teofili)

di Redazione

Da anni il WWF conduce in tutto il mondo le sue battaglie con il proposito di conservare la diversità biologica. Fino ad oggi, però, molti degli sforzi sono stati fatti adottando dei programmi di salvaguardia in aree molto ristrette (ad esempio, aree protette) o di singole specie e per periodi di tempo relativamente brevi (in media: 1-3 anni). Negli ultimi anni, è nata e si è consolidata l?esigenza di sviluppare un nuovo approccio per la conservazione e la gestione del territorio basato su un processo noto come conservazione ecoregionale (Eco-Regional Conservation, Erc). Soluzioni su scala ecoregionale Questo processo richiede analisi e indagini a più ampia scala, strategie coordinate, azioni dirette di conservazione a livello sia locale sia regionale, ma comunque sempre inserite in una programmazione a scala ecosistemica (ecoregionale) e tarata su tempi medio-lunghi. La campagna dedicata alla promozione dei contenuti di questo processo è stata lanciata dal WWF nel 1996 con il nome di Global 200 Initiative. La conservazione ecoregionale è la metodologia sviluppata per operare nelle ecoregioni prioritarie (le 238 ecoregioni più ricche di biodiversità e rappresentative di tutti gli ecosistemi esistenti). Conservando e tutelando le Global 200 si arriverà a conservare per le generazioni future la maggiore diversità di habitat e specie e quei processi vitali che sostengono la vita nel nostro pianeta. Ma la sfida alla conservazione non è sostenuta solo attraverso questa metodologia. Si parla anche di conservazione per temi globali, i cosiddetti Target Driven Programme (Tdp). Sei temi globali su cui lavorare Il WWF, infatti, ha identificato sei temi globali sui quali è urgente e importante intervenire in modo unito e coordinato. Quali? I cambiamenti climatici, le specie, le acque dolci, i mari e le coste, le foreste, le sostanze inquinanti. Le attività di ogni Tdp hanno come obiettivo i cambiamenti politico-istituzionali e sociali attraverso l?applicazione o la predisposizione di strumenti legislativi adeguati (ad esempio le Convenzioni internazionali sul commercio o sul protocollo di Kyoto) o di strumenti che possano imporre delle regole ai mercati (certificazioni, obblighi di uso o smaltimento, coinvolgimento diretto di acquirenti) o, ancora, che mirino al coinvolgimento volontario (il circuito Fsc, i Regali alla Terra, etc). I Tdp prevedono azioni di contrasto alle forme di sussidio dannose e la ricerca di alleanze innovative quali ad esempio il Marine o il Forest Stewardship Council (Msc e Fsc). Non tutte le attività previste sono legate ad eventi pubblici o di comunicazione: le azioni di ?lobby? politica, pur essendo ad alto livello, sono condotte finalizzando il raggiungimento degli obiettivi e individuando con precisione quali soggetti privati o istituzioni devono essere coinvolti e con che ruolo. Il compito del WWF è quello di facilitare l?aggregazione di forze e risorse intorno a questi temi e conseguire risultati concreti. Altre attività, come le campagne nazionali e internazionali, devono avere un rilievo di comunicazione e un livello di visibilità notevole. In questo caso, tutta l?attenzione è posta sui media e il target principale è rappresentato dall?opinione pubblica che deve essere informata ed educata sui temi e sugli obiettivi delle azioni. La Biodiversity Vision In concreto, il WWF, in collaborazione con Cipra, Alparc e Iscar, ha avviato il processo di conservazione ecoregionale sulle Alpi (una delle Global 200) producendo la Biodiversity Vision, ovvero la prospettiva di conservazione dell?ecoregione, individuando anche le aree prioritarie da conservare nell?arco alpino. A livello mediterraneo, invece, altra area prioritaria, il lavoro è stato avviato individuando alcuni partner come istituti universitari, musei e strutture che lavorano per la conservazione e istituendo gruppi di lavoro per poter produrre la Biodiversity Vision entro il mese di giugno. Anche i gruppi di lavoro sui Tdp si sono già attivati per individuare le azioni da svolgere in Italia in linea con i programmi internazionali nonché il contributo che il WWF Italia può fornire agli obiettivi comuni nelle altre parti del mondo. La conservazione degli habitat compresi nelle Global 200 è il passo fondamentale per dare un futuro alla maggior parte delle specie viventi sulla terra; per molte di queste però l?estinzione è alle porte e sono necessari interventi immediati e risolutivi che allontanino questa possibilità. La loro conservazione necessita di azioni urgenti oggi, mettendo a frutto le informazioni, i dati, le ricerche scientifiche e le attività di conservazione che il WWF ha promosso a livello mondiale dalla sua nascita a oggi. Il nostro Ufficio di programma specie ha identificato alcuni gruppi più a rischio e carismatici, promuovendoli a simbolo della conservazione della biodiversità del nostro pianeta e accettando la sfida, a volte veramente ardua, per la loro duratura conservazione. I grandi cetacei, la tigre, il panda, le tartarughe marine, i rinoceronti, gli elefanti, le scimmie antropomorfe sono le Top 10. In aiuto alla tartaruga Per ognuna delle specie scelte, il lavoro preliminare è stato quello di arrivare a promuovere i Piani di azione, un grande sforzo che richiede a volte anche anni. Un impegno basato sia sull?analisi critica dei principali fattori di minaccia di ciascuna specie e del suo habitat, sia sulla valutazione delle soluzioni più efficaci, in termini di risultati sostenibili ed effetti positivi a lungo termine, per la conservazione di questa specie e dei loro habitat, promuovendo così la conservazione di interi ecosistemi dove trovano rifugio migliaia di specie animali e vegetali. In questo sforzo comune, anche il WWF Italia è chiamato a svolgere il suo ruolo, a contribuire alla conservazione del patrimonio mondiale di biodiversità. Una sfida colta subito al volo, indicando nel programma la scelta di attivarsi per promuovere quegli interventi necessari per la salvaguardia delle tartarughe marine nei nostri mari come nei Paesi tropicali, per sostenere la guerra contro la caccia dei cetacei e la promozione di qualsiasi strumento innovativo che possa ridurre il loro bycatch. Dagli scimpanzé ai leopardi Ma la sfida forse più bella e ambiziosa è quella di aiutare i colleghi africani a dare un futuro agli scimpanzé, ai gorilla e ai bonobo che ancora abitano le loro foreste. Stiamo inoltre fornendo un aiuto per lo sviluppo di attività di conservazione e denuncia dei problemi di conservazione in Asia per il leopardo delle nevi e per il mosco moschifero, due splendidi animali vittime del commercio illegale e dell?avidità dell?uomo, due specie simbolo del lavoro sull?uso sostenibile delle risorse dell?Ufficio specie. Il nostro ruolo è quello di facilitare l?aggregazione di forze e risorse intorno a questi temi per conseguire risultati concreti. Solo se riusciremo a coinvolgere ampie componenti della società civile (mondo scientifico, istituzioni, opinione pubblica, ecc.) potremmo rendere concreti e coronare i nostri sforzi.

responsabile Processo ecoregionale Mediterraneo; responsabile Programma specie, Traffic; coordinatore Processo ecoregionale Mediterraneo – WWF Italia


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