Mondo

Bindi: “Saremo i primi a fare un accordo bilaterale con la Russia”

Il ministro rilancia l'accordo già annunciato a marzo

di Sara De Carli

L’ufficio del ministro Bindi risponde punto per punto alle provocazioni di AiBi.

Dice AiBi:
«Tengo a precisare che gli enti autorizzati non sono stati consultati dal ministro Bindi prima che venisse approvato. Sarebbe come se il governo, apprestandosi a varare la riforma delle pensioni, non consultasse i sindacati di categoria».

Risponde il ministero:
«Le modifiche riguardano composizione, compiti e funzionamento della CAI e gli enti non sono stati consultati perché si tratta di organismi vigilati dalla CAI. Ne restano comunque interlocutori privilegiati, il cui ruolo è stato di fatto rafforzato».

Scrive AiBi:
«Ci auguriamo che a tante promesse seguano i fatti, cosa non avvenuta finora: risale al settembre 2006 l’accordo stipulato con il governo di Pechino per riaprire le adozioni internazionali: oggi l’Italia è l’unico paese europeo a non adottare in Cina, paese invece da cui gli altri Stati europei adottano migliaia di bambini ogni anno. In fase di stallo da oltre un anno anche il sistema adozioni in Federazione Russa, dove solo nelle scorse settimane il governo ha iniziato a rilasciare autorizzazioni a operare per enti americani, francesi e spagnoli».

Risponde il ministero:
«Seguiamo con attenzione sia gli accordi con la Cina e la Federazione russa, che con altri paesi. Se in Cina manchiamo solo noi rispetto ai maggiori Paesi europei, in Russia saremo i primi a formalizzare un accordo bilaterale».


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