Famiglia
Bimbi rom: Unicef, non godono dei nostri diritti
E' quanto dichiara Antonio Sclavi, Presidente di Unicef Italia
di Redazione
”La dolorosa e inaccettabile morte dei quattro bambini rom avvenuta lo scorso 11 agosto, ricordata oggi con la cerimonia funebre nella cattedrale di Livorno, incarna tutto l’abbandono e l’esclusione sociale che gli adulti continuano a destinare a milioni di bambini di tutto il mondo”. E’ quanto dichiara Antonio Sclavi, Presidente di Unicef Italia. ”L’UNICEF Italia – prosegue – in linea con il Comitato sui diritti dell’infanzia – istituito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia con il compito di vigilare sui progressi compiuti dagli Stati che hanno ratificato la Convenzione – esprime forte preoccupazione per le disparita’ nel godimento dei diritti economici e sociali, in particolare nei settori della salute, dell’assistenza sociale, dell’istruzione e delle condizioni abitative sperimentate dai bambini rom, nonche’ nella giustizia minorile, dove la mancanza di strutture indipendenti di monitoraggio delle condizioni di detenzione spesso portano a situazioni di discriminazione. L’UNICEF raccomanda all’Italia di valutare con regolarita’ e attenzione le disparita’ esistenti nel godimento dei diritti da parte dei bambini rom, e chiede al Governo italiano un piano per l’infanzia che includa una politica d’integrazione completa e strutturata dei bambini rom presenti nel territorio. Sollecita inoltre lo Stato affinche’ sviluppi, in cooperazione con le associazioni e/o ONG rom, programmi globali per prevenire l’esclusione sociale e le discriminazioni che impediscono ai bambini rom di godere degli stessi diritti alla salute, all’istruzione e alla protezione garantiti a tutti gli altri bambini”. ”Gia’ nei mesi scorsi – ricorda Sclavi – l’UNICEF aveva lanciato un appello ai governi europei, ai politici e ai media affinche’ si adoperassero attivamente al superamento dei pregiudizi per contrastare la diffidenza e il razzismo diffuso verso la piu’ vasta minoranza etnica in Europa, che conta tra gli 8 e i 10 milioni di appartenenti. Oggi, in questa occasione di dolore, di ricordo e di riflessione, vogliamo rilanciare quell’appello, per l’Italia ancora piu’ urgente. Oggi chiediamo di mettere da parte, per una volta, le polemiche e di affrontare con serieta’ la questione”.
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