Migranti
Bimba di sette anni muore dopo i soccorsi, in 111 sull’Ocean Viking diretta ad Ancona
Una bambina di sette anni è morta per arresto cardiaco dopo essere stata soccorsa dall'Ocean Viking. La testimonianza dei soccorritori. Pochi giorni fa a largo di Lampedusa sono morti altri tre bambini
Dal porto Shengjin in Albania al cuore del Mediterraneo centrale dove si continua a morire. Non sono passati neanche tre giorni dall’ultima tragedia a largo di Lampedusa quando a perdere la vita erano stati tre fratellini sotto i cinque anni, oggi si aggiunge un’altra vittima innocente, una bambina di sette anni, siriana, morta a seguito di un arresto cardiaco.
A darne testimonianza è l’Ong Sos Mediterranee dalla Ocean Viking ora in navigazione con 111 persone verso Ancona. A raccontare l’accaduto è Rebecca, responsabile del team medico a bordo dell’Ocean Viking: «Abbiamo 111 persone a bordo, uomini e donne che abbiamo soccorso in tre distinte operazioni di salvataggio nell’area di ricerca e soccorso maltese. Durante una di queste operazioni una bambina è collassata a bordo di uno dei nostri rhib ed è andata in arresto cardiaco sul nostro ponte, dopo una rianimazione prolungata e gli sforzi del nostro team è stata evacuata a Malta in elicottero. Abbiamo purtroppo appreso che non è sopravvissuta. Siamo devastati per il dolore della sua famiglia e siamo indignati che situazioni come queste continuano ad accadere a causa di una mancanza politica di accordi tra gli Stati. Nessuno dovrebbe subire questo».
La bambina era stata soccorsa nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 gennaio, proprio quando è stata portata a bordo dell’Ocean Viking il suo cuore ha smesso di battere, l’èquipe medica a bordo ha tentato di rianimarla con 45 minuti di massaggio cardiaco ed è stata evacuata in elicottero a Malta insieme alla mamma e alla sorella che viaggiavano insieme a lei.
«Ciò a cui assistiamo in mare, ciò che ci raccontano i sopravvissuti, è il collasso dell’umanità. Bambini, donne e uomini stanno morendo nel Mediterraneo. Intere famiglie rischiano la vita su imbarcazioni inadeguate alla navigazione, a cui viene negato un salvataggio dignitoso, umano e rapido. Non possiamo distogliere lo sguardo. Non possiamo restare in silenzio» dichiara Valeria Taurino, direttrice di Sos Mediterranee Italia.
L’Ong internazionale ha portato in salvo dall’inizio di quest’anno 300 persone: «ma siamo stati anche costretti a percorrere migliaia di chilometri inutili, privando il Mediterraneo di una delle sue uniche navi di salvataggio, con la conseguenza diretta della morte di uomini, donne e bambini. Il salvataggio in mare non è un’opzione, è un dovere legale e morale. Gli stati europei devono porre fine alla loro indifferenza e ripristinare urgentemente una missione di ricerca e salvataggio pienamente operativa», aggiunge ancora la direttrice di Sos Mediterranee Italia.
La Ocean Viking è ora costretta a dirigersi ad Ancona, a più di 1.400 chilometri dalla zona di salvataggio: quasi quattro giorni aggiuntivi di navigazione per i 111 sopravvissuti che hanno già cucito sul corpo e sull’anima le violenze dei centri di detenzione in Libia.
Foto: I tentativi di rianimazione del team medico dell’Ocean Viking per cercare di salvare la vita a una bimba siriana di sette anni in arresto cardiaco – Foto Sos Mediterranee
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.