Cultura

Bilancio Ue: Ecofin boccia la proposta britannica

E anche il Presidente dell'Euparlamento si oppone, affermando che i nuovi Stati membri sarebbero "i primi perdenti".

di Chiara Brusini

La proposta britannica per le prospettive finanziarie 2007-2013 e’ stata accolta da un coro di ‘no’ dai ministri delle Finanze riuniti a Bruxelles per l’Ecofin, secondo cui ci sono ora “poche chance” di un accordo a Venticinque a meta’ dicembre sul bilancio Ue. “Ho l’impressione – ha detto il neo-ministro tedesco Peer Steinbrueck, spiegando che la Germania sta ancora studiando la proposta britannica – che abbiamo ora poche possibilita’ che la proposta venga accettata dagli stati membri in questa forma. Soprattutto da parte dei nuovi stati o anche di alcuni stati dell’Europa occidentale. Un accordo al Consiglio europeo appare ora molto difficile”. Contrario anche il Belgio che ha anche adombrato la possibilita’ di esercitare il diritto di veto. “Per ora non siamo a favore della proposta inglese. Potrebbe rappresentare un problema per molti stati” ha affermato il ministro belga Didier Reynders. “Non e’ una mossa soddisfacente” ha detto il ministro portoghese Fernando Teixeira Dos Santos. “Il taglio della spesa colpisce i paesi piu’ poveri, per questo non siamo d’accordo”. Ironico il ministro spagnolo Pedro Solbes: “E’ una bellissima proposta – ha affermato – ma solo per gli inglesi”. Alla domanda se la Spagna potrebbe mettere il veto, Solbes ha risposto: “Senza cambiamenti penso che la situazione diventi difficile”. Diplomatico il ministro austriaco Karl-Heinz Grasser: “A una prima valutazione la proposta mostra elementi problematici” ha affermato entrando. Mi auguro che riusciamo a trovare una soluzione. Prima verra’completato questo programma settennale meglio sarà”. Il presidente dell’Europarlamento Borrell ha affermato che se passerà la proposta britannica i nuovi Stati membri saranno “i primi perdenti”: il tetto dell’ 1,03% del bilancio proposto da Londra, infatti, colpirà “prima di tutto le politiche di coesione”. Una tale limitazione delle risorse “impedisce di rispettare l’equilibrio” tra i tre obiettivi principali dell’Ue, ovvero “il rispetto degli impegni” verso i nuovi membri, “l’adozione di politiche strutturali e ambientaliste” e “lo sviluppo delle politiche del futuro”. Il presidente dell’Europarlamento ha denunciato la logica “esclusivamente contabile” adottata dalla Gran Bretagna, che divide gli Stati membri tra “contributori” e “riceventi”.


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