L’Unione europea si è detta “molto delusa” con la Bielorussia per gli arresti eseguiti il 29 ottobre nei confronti di quattro esponenti dell’Ong ‘Partnership Initiative’. Lo rende noto un comunicato diffuso dalla presidenza di turno britannica, nel quale si sottolinea che l’Ue aveva già preso posizione la settimana scorsa contro “la persecuzione e l’accanimento contro la società civile in Bielorussia”.
Mikalai Astreyka, Enira Bronitskaya, Aliaxander Bodarau e Svitlana Konnava sono stati fermati a Minsk e imprigionati o multati perchè colpevoli di aver tentato di formare una squadra di osservatori indipendenti in vista delle elezioni del 2006. “Queste misure – afferma l’Ue – sono in aperta contraddizione con le norme ed i principi dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), alle quali la Bielorussia si è impegnata insieme ad altri 54 Stati”.
L’Unione europea, continua la nota “sottolinea che la libertà di associazione e d’assemblea, il rispetto dei criteri di Copenhagen e un rapporto costruttivo tra governi e organizzazioni non governative sono capisaldi importanti del processo elettorale che porta alle elezioni presidenziali del prossimo anno”.
Negli ultimi mesi l’Ue è stata criticata per non aver preso una posizione sufficientemente esplicita contro la Bielorussia, uno degli ultimi regimi sovietici dell’ex Unione Sovietica, che confina con Polonia e Lituania. L’indurimento della politica europea contro il regime bielorusso è uno dei temi che stanno più a cuore del nuovo governo polacco, che esordirà a Bruxelles lunedì al Consiglio Affari Generali, con il ministro degli Esteri Stefan Meller
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