Famiglia

Bielorussia: secessione fra le associazioni

Dall'Avib si staccano alcune associazioni, e fondano il MAVI. Coordinatore del nuovo movimento è Geo Bosini

di Sara De Carli

Sabato 14 giugno 2008 è nato il MAVI, acronimo del Movimento delle Associazioni di Accoglienza, Affido e Adozioni di Bambini In Italia. Un movimento sorto da una secessione dall’Avib-Associazioni di Volontariato Italiane per la Bielorussia, fino ad oggi l’unico coordinamento esistente in Italia fra le associazioni attive nel settore.
L’Avib ha rinnovato le proprie cariche sabato 24 maggio, in un convegno nazionale che ha fatto il punto e svoltato pagina nella storia di vita della federazione. «Le Associazioni che aderiscono al MAVI ritengono, dopo il congresso di Cervia ed il suo sviluppo, chiusa l?esperienza della Federazione», dice il comunicato con cui il MOVI si presenta. «Il MAVI si propone come Movimento senza fini di lucro, si identifica e si fonda in un?unica realtà-forza allo scopo di assumere un ruolo di guida e di servizio nella costruzione di un mondo in cui i diritti di ogni bambina e ogni bambino siano realizzati. Vuole essere strumento di partecipazione, coinvolgimento e pianificazione congiunta delle attività», prosegue il comunicato. Il MOVI verrà ufficialmente costituito presso un notaio nei prossimi giorni, depositando l’atto costitutivo e lo statuto. Coordinatore delle attività è il Presidente dell?Associazione di Volontariato ? Stella Cometa? di Cesena, Geo Bosini.

Pronta la reazione di Raffaele Iosa, presidente di Avib: «Le persone coinvolte non mettono insieme più di 6mila bambini, il presidente Geo Bosini rappresenta otto famiglie, tra i fondatori c’è Guirgio Ilari, un tour operator che fa il suo volume d’affari con i nostri viaggi. Il MAVI non serve alle famiglie accoglienti né alle tante associazioni che lavorano seriamente. Penso alla figuraccia in Bielorussia, dove dall?Ambasciatore Cappello alla vice ministra Kovaliova ci è stata chiesta unità, unità, unità. E soprattutto serietà. E hanno capito il mio impegno, del quale ho avuto segni di stima e anche comprensione perché sanno quanto sia difficile tener uniti tanti galli in un pollaio. Ma fin che sarò presidente dell?AVIB chiederò a questi Soci Fondatori del MIVA di ripensarci, di trovare sempre una linea unitaria».


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