Famiglia

Bielorussia, enti sull’orlo di una crisi di nervi

La federazione delle associazioni si interroga su quale sarà il suo futuro. Il presidente Bianchi: "Per sopravvivere dobbiamo guardare oltre Minsk".

di Sara De Carli

O la svolta o il declino. L?assemblea nazionale dell?Avib – Federazione delle associazioni di volontariato italiane per la Bielorussia si è chiusa con questo aut aut, che sarà anche il provocatorio titolo del congresso nazionale della primavera 2008. Un?assemblea difficile, quella del 2 dicembre, caduta nel bel mezzo di un week end di incognite e di adrenalina. Il 29 novembre, infatti, l?Avib aveva salutato con gioia l?ok definitivo per tutti i prossimi soggiorni invernali, inclusi quelli di minori orfani e adottabili: qualche riserva in realtà c?era, ma solo ad personam. La sera di venerdì 30 novembre, invece, una durissima lettera del ministro Bindi definiva inaccettabile la discriminazione nei confronti dei minori orfani le cui domande di adozione sono state respinte dalla Bielorussia: una discriminazione non prevista dall?accordo tra i Paesi, per cui la Bindi riteneva necessario «chiarire che siamo disponibili a proseguire l?esperienza dei soggiorni solo qualora questi riguardino tutti i bambini». Più morbida la posizione del ministro Paolo Ferrero che, poche ore prima che esplodesse la bomba, preferiva non dire nulla perché «siamo in una fase di diplomazia: ad entrare come elefanti in una cristalleria si portano a casa solo cocci». Proprio per non toccare in corsa il nodo bielorusso, anzi, Ferrero aveva ottenuto di stralciare il capitolo «accoglienze internazionali» dal ddl collegato alla Finanziaria che la Bindi aveva portato in Consiglio dei ministri a metà novembre.Con le trattative in corso e i due ministeri che non avevano ancora deciso la posizione ufficiale, consapevole che «se c?è un secondo blocco, chiudiamo tutto», il presidente di Avib, Antonio Bianchi domenica 2 dicembre prende il microfono e – davanti alle 90 associazioni dell?Avib e all?ambasciatore bielorusso Aleksei Skripko – rilancia per il futuro. Chiede coerenza ai bielorussi e capacità di dialogo agli italiani, ricorda che tanti imprenditori italiani stanno investendo molto in Bielorussia ma unicamente per ragioni affettive, e soprattutto invita ad allargare l?impegno solidaristico delle ?famiglie a tempo?. Tre le sfide: «Dobbiamo migliorare gli interventi di cooperazione in Bielorussia, puntando sulla dimensione culturale. Dobbiamo allargare i nostri confini oltre la Bielorussia: nei prossimi mesi il dibattito sull?affido internazionale entrerà nel vivo, noi vogliamo partecipare ai tavoli che lo discuteranno, portare la nostra esperienza per dare un quadro meno spontaneistico alla realtà delle famiglie a tempo. Infine, dobbiamo saper scegliere all?interno delle nostre famiglie, avere il coraggio di selezionare chi è in grado di fare questo ulteriore passo e chi no».

Per saperne di più: <a href="http://www.avib.it">Comitato</a> – <a href="http://www.sardegnabelarus.it">Sardegna-Belarus</a>


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