Formazione

Biblioteche: quale futuro?

“Accesso libero alla conoscenza” è il tema del 56° Congresso dell’Aib, in programma dal 3 al 5 novembre a Firenze

di Redazione

Nell’epoca della globalizzazione e del mondo digitale le biblioteche rappresentano monumenti urbani di tendenza, luoghi di aggregazione e scambio di saperi e di idee, epicentri informativi e formativi di ogni comunità, moduli di comunicazione pensanti, in grado di garantire a tutti gli utenti un libero accesso alla conoscenza. Con questa sfida si apre domani a Firenze il 56° Congresso dell’Aib (Associazione Italiana Biblioteche), al Palazzo dei Congressi fino a venerdì 5 novembre.

Il più importante e atteso appuntamento che coinvolge il mondo bibliotecario di tutta Italia, si intitola «Accesso libero alla conoscenza. Accesso libero alla biblioteca» ed è realizzato con il contributo di Ministero per i Beni culturali – Centro per il Libro e la Lettura, Regione Toscana, U.S. Embassy Rome e con il patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – Regione Toscana, Provincia di Firenze, Associazione Nazionale Comuni Italiani e Comune di Firenze.

Come sottolinea Mauro Guerrini, presidente dell’Aib, «tutte le società del mondo dovrebbero credere nella biblioteca come passaggio fondamentale della crescita pubblica della comunità. Invece il controllo troppo spesso pervasivo dei mezzi di comunicazione, la riduzione costante degli investimenti sulle biblioteche e gli istituti preposti alla cultura, la crescita di monopoli privati nel mercato dei contenuti e dei servizi, delineano uno scenario poco rassicurante con il quale doversi confrontare per tutelare diritti quali la libertà e la conoscenza».

In questo contesto la biblioteca, oltre ad essere luogo sacro per la custodia del sapere, «si traduce in un vero e proprio presidio della democrazia in quanto agisce da mediatore culturale incentivando il dialogo, garantisce l’equilibrio e la pluralità dell’informazione e soprattutto rende la cultura una risorsa per l’intera comunità», osserva Guerrini.

Il Congresso si aprirà con la sessione “Implicazioni dell’accesso“, dove si affronteranno complesse situazioni connesse al fattore dello sviluppo tecnologico capaci di influenzare i comportamenti degli utenti, condizionando lacircolazione dell’informazione e la sua disponibilità per tutti. Roberto Caso (Università di Trento) proporrà un contributo su diritto d’autore e tecniche di controllo privato delle informazioni digitali; Fernando Venturini (Biblioteca della Camera dei Deputati) offrirà una riflessione su e-government, biblioteche e accesso all’informazione del settore pubblico; Maurizio Messina (Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia) interverrà sul deposito legale e la conservazione dei documenti digitali d’interesse culturale.

Nel corso della sessione pomeridiana intitolata “Politiche dell’accesso” interverranno esponenti del mondo politico e attori della filiera della conoscenza e della mediazione culturale come Luigi Berlinguer (vice presidente della Commissione Affari Legali del Parlamento Europeo), Gian Arturo Ferrari (presidente del Centro per il Libro), Giuseppe Giulietti (membro della Commissione Cultura della Camera dei Deputati e portavoce di Articolo 21), Gerald Leitner (presidente di Eblida – European Bureau of Library, Information and Documentation Associations), Marco Mancini (Crui – Conferenza dei Rettori delle università Italiane) e Marco Polillo (presidente dell’Aie – Associazione Italiana Editori).

Giovedì 4 novembre si discuterà invece degli “Istituti della conoscenza” per fare il punto sulla funzione sociale delle biblioteche, delle università, degli istituti pubblici dedicati alla ricerca e alla formazione, e sulle soluzioni innovative per promuovere sviluppo e inclusione attraverso la diffusione della conoscenza. Paolo Traniello (Università di Roma 3) aprirà la sessione con un bilancio sullo stato delle biblioteche pubbliche italiane e sulle loro prospettive future; Jean-Claude Guèdon, lo studioso canadese tra i principali promotori del movimento internazionale per l’accesso aperto ai risultati dell’attività scientifica, indicherà come l’Open Access può riposizionare il significato della conoscenza. Gli farà eco Paul Ayris (Liber, Ligue des Bibliothèques Europèennes de Recherche), che interverrà sul ruolo delle biblioteche europee a sostegno dell’accesso aperto; Gino Roncaglia (Università della Tuscia) illustrerà i vantaggi delle piattaforme e-learning gestite in modalità “opencourseware“, liberamente accessibili a tutti; Thomas Galante (Queens Borough Public Library of New York) riporterà l’esperienza di una grande biblioteca pubblica statunitense in materia di servizi multiculturali. Infine Giovanna Malgaroli parlerà del progetto “Nati per Leggere”, finalizzato alla promozione della lettura a partire dalla prima infanzia e frutto di una collaborazione tra l’Associazione Italiana Biblioteche, il Centro per la salute del bambino e l’Associazione Culturale Pediatri.

Venerdì 5 novembre le conclusioni del 56° Congresso verranno affidate alla tavola rotonda sul tema “Conoscenza e democrazia” durante la quale verranno definite le future azioni politiche dell’Associazione con gli interventi di Marcello Andria (Sistema Bibliotecario dell’Università di Salerno), Alfredo De Feo (Biblioteca del Parlamento Europeo), Giovanni Galli (Istituzione Biblioteche Comune di Parma), Paola Gargiulo (CASPUR), Virginia Gentilini (bibliotecaria, Bologna), Serena Sangiorgi (Biblioteca Generale Politecnica delle Facoltà di Ingegneria ed Architettura, Università di Parma)

 

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