Famiglia
Bibbiano e la montagna di fango che oggi si deve iniziare a spalare
Claudio Foti, il principale protagonista del "caso Bibbiano" è stato assolto da tutte le accuse. Ma ci vorrà tempo per eliminare tutto il fango che è stato gettato sul sistema della protezione dei bambini maltrattati, sull'affido, sulle comunità per minori. Lo psicanalista Luigi Cancrini: «L'eredità di Bibbiano? Ci sono Tribunali che allontanano bambini di 10 anni per violenze subite in famiglia ma impediscono loro di parlare con uno psicologo, per timore che possa influenzarli. La psicoterapia è un aiuto per il bambino, mentre oggi si allontana e si lascia il bambino da solo: è un passo avanti?»
Claudio Foti, lo psicoterapeuta imputato nel processo “Angeli e Demoni” sui presunti affidi illeciti a Bibbiano e in Val d’Enza è stato assolto. Una lunga camera di consiglio, ieri, ha cancellato la decisione presa dai giudici in primo grado. Assolto perché il fatto non sussiste, dicono ora i giudici, ribaltando la condanna in primo grado a 4 anni. La Corte di Appello di Bologna lo ha assolto da tutte le accuse: per non aver commesso il fatto dall’abuso di ufficio e perché il fatto non sussiste dal reato di lesioni dolose gravi. Confermata anche l’assoluzione dall’accusa di frode processuale.
Foti, lo psicoterapeuta fondatore della onlus Hansel & Gretel, era stato accusato di aver provocato lesioni volontarie psicologiche a una giovane paziente, ingenerando in lei il convincimento di aver subito abusi sessuali da parte del padre. Fu uno degli episodi di cui si parlò di più, nell’estate del 2019, in quell’inchiesta che venne utilizzata strumentalmente per gettare fango sull’intero sistema di protezione e tutela dei minori abusati e maltrattati. Con “Bibbiano” diventata presto un’etichetta per dire – gridare, suggerire, evocare, insinuare – che è tutto un business osceno sulla pelle dei bambini, in cui assistenti sociali e professionisti vari non avrebbero altro obiettivo che “sottrarre” i bambini alle loro famiglie, per lucrare sulle rette di comunità e case famiglia o per dare un figlio ad amici e conoscenti compiacenti attraverso il sistema dell’affido. È con queste accuse assurde che il sistema degli affidi ha dovuto fare i conti per quasi quattro anni, con politici e media che si sono avventati sul caso Bibbiano e hanno di fatto creato una narrazione che ha allontanato le famiglie affidatarie, impaurito gli operatori che dovevano prendere la difficile decisione di mettere un bambino in sicurezza allontanandolo dalla sua famiglia, demotivato gli operatori fatto sembrare una barzelletta quello che invece è l’essenza dell’affido e dell’adozione: una grande opportunità.
Facile oggi dire “Parlateci di Bibbiano oggi”. Facile rilevare che sui giornali oggi la notizia dell’assoluzione di Foti non c’è, non con quell’enfasi con cui venne data invece la notizia dell’inchiesta e poi della prima condanna. Facile perlustrare il web e i sociali alla ricerca di dichiarazioni, titoli, foto. Lega Nord, Fratelli d’Italia e i Cinque Stelle ne fecero una bandiera, una gara per essere i primi ad arrivare, gli ultimi ad andarsene da Bibbiano.
Qui ricordiamo solo i numeri: ad ottobre 2019, dalla verifica disposta dal Tribunale per i Minorenni di Bologna sui 100 procedimenti esaminati negli ultimi due anni, emerse che solo in 15 casi i giudici avevano deciso per l’allontanamento e fra questi i genitori hanno fatto ricorso in 7 casi, tutti respinti dalla Corte d’Appello. Quanto ai 9 casi citati nell’ordinanza della Procura, solo due bambini erano fuori famiglia: gli altri sette erano già rientrati prima che l’inchiesta esplodesse. Ricordiamo quella “Squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori” istituita dall’allora ministro Bonafede che soffiava sul fuoco dicendo che «tutti gli operatori dovranno sentire il fiato sul collo da parte della magistratura», per poi dire che in Italia quello relativo agli allontanamenti «non è un dato allarmante». Ricordiamo una copertina di VITA, uscita all’inizio di settembre 2019, in cui decidemmo di dare parola ai ragazzi che fuori dalla loro famiglia ci vivono e – controcorrente – iniziammo l’inchiesta con le parole che Carlo, del Care Leavers Network, rivolse a giudici, operatori dei servizi sociali, famiglie affidatarie: «Se oggi possiamo vivere una vita bella, è grazie a voi». Per parlare di un sistema che ha le sue falle ma che funzionava e che sarebbe stato folle smantellare. Tutto facile oggi. Il difficile invece oggi è togliere quel fango. Non basterà un giorno, un titolo, nemmeno una sentenza. Chi ha subito i danni di questi quattro anni sa benissimo che per togliere il fango ci vorrà molto tempo e molto lavoro.
Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta, fondatore del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, direttore scientifico del Centro di Aiuto al Bambino Maltrattato e alla Famiglia del Comune di Roma e oggi direttore scientifico delle comunità per minori di Fondazione Domus de Luna, è stato uno dei pochi – anzi pochissimi – a metterci la faccia in questa vicenda, per difendere una professione, quella dello psicoterapetuta e un sistema, quello della protezione dei minori. Lui che da decenni incontra bambini abusati e maltrattati. Questa mattina sulla sua pagina Facebook ha scritto che «l’assoluzione in appello di Claudio Foti è una vittoria della psicoterapia e soprattutto del buon senso. Fa bene al cuore sentire una sentenza che dice che sono favole quelle sullo psicoterapeuta che induce falsi ricordi, manipolando la mente dei suoi assistiti. Fa male al cuore e alla mente di chi fa un mestiere difficile come il nostro però pensare all’orgia di stupidità cui si sono abbandonati per mesi politici di primo piano e giornalisti. E fa ancora più male pensare al danno causato – in un Paese in cui i servizi per l’infanzia sono già assai deboli – dall’ondata di fango e pregiudizio che quei politici e quei giornalisti hanno gettato su tutti quelli che si occupano di maltrattamento e abuso dell’infanzia. È un momento davvero triste quello in cui sono messi sotto accusa o apertamente mostrificati quelli che tentano di dare voce alla sofferenza dei bambini. Ma io ho fiducia che l’assoluzione di Foti ci possa aiutare a riprendere con l’entusiasmo che merita il lavoro bellissimo (e giusto) che abbiamo scelto di fare».
Professore, cosa cambia oggi?
È chiaro che l’ondata di fango che è stata gettata su chi lavora con l’infanzia maltrattata e abusata non si pulisce in poco tempo. Nessuno chiede scusa, né a livello di politica né di giornalisti. Penso a Salvini, Di Maio, alla Meloni che ancora pochi mesi fa nel suo discorso di insediamento ha detto “Mai più Bibbiano”. Nessuno dirà “Scusate, ci siamo sbagliati”. Lo stesso nella stampa. Sappiamo che capita sempre così, ma è comunque triste. Questo ci dice anche di una stampa molto poco libera dalle pressioni che arrivano dagli umori delle persone o dalle grida dei politici. Lo dico perché io al tempo, avendo scritto su tanti giornali, cercai tanti amici giornalisti e fu triste vedere il loto diniego di un contraddittorio. Fu un martellamento di straordinaria violenza, con elementi di enorme falsità: parlare di elettroshock sui bambini è stato qualcosa che va al di là del bene e del male. Anche la risposta degli psicoterapeuti devo ammettere è stata debole: non si è esposto quasi nessuno, solo io e Mariotti ci abbiamo messo la faccia. Bravi questi giudici che hanno smentito con coraggio la decisione dei colleghi in primo grado.
Le persone dopo Bibbiano hanno paura di parlare con i bambini: gli psicoterapeuti, gli assistenti sociali, gli operatori… Il precedente di Claudio Foti è spaventoso negli effetti che ha generato sugli operatori. Ma è una assurdità che il bambino maltrattato non possa venire ascoltato. È una follia, gli allontanamenti alla fine si fanno perché si arriva a una situazione di emergenza, ma si allontana lasciando il bambino da solo: è un passo avanti? Non direi.
Luigi Cancrini
Quali sono state le conseguenze sul sistema di protezione dei bambini?
Le persone dopo Bibbiano hanno paura di parlare con i bambini: gli psicoterapeuti, gli assistenti sociali, gli operatori… C’è un accanimento anche da parte dei pm contro la psicoterapia. Non diciamo dove, ma in Italia c’è una bambina di 10 anni che a causa delle violenze subite a casa è stata messa in casa famiglia dal Tribunale per i Minorenni, però la psicologa della comunità è stata ammonita con una telefonata da parte del Tribunale di non parlare con la bambina: è assurdo, una bambina che ha subito violenza e che è in una situazione così delicata non può ricevere l’aiuto di una psicologa competente, perché questo viene visto come un influenzamento sulla bambina. Questo significa che ci sono giudici ignoranti, la psicoterapia nasce per aiutare i bambini ad esplorare quel che è accaduto, i bambini che hanno questi vissuti devono essere ascoltati il più possibile e invece adesso siamo al paradosso che ascoltarli diventa pericoloso per chi ha il coraggio di farlo. È evidente che un atteggiamento di questo tipo da parte del Tribunale scoraggia gli operatori: se sono un terapeuta di 45/50 anni, con una famiglia da mantenere e mi arriva una telefonata di questo genere dal Tribunale… mi spavento, capisco che metto a rischio il mio lavoro. La stessa paura riguarda gli operatori dei servizi. Il precedente di Foti è spaventoso negli effetti che ha generato sugli operatori. Ma è una assurdità che il bambino maltrattato non possa venire ascoltato. È una follia, gli allontanamenti alla fine si fanno perché si arriva a una situazione di emergenza, ma si allontana lasciando il bambino da solo: è un passo avanti? Non direi.
Sarebbe bello che oggi Elly Schlein, oltre a difendere i diritti delle persone con un orientamento sessuale diverso, si occupasse anche dei bambini abusati. Confesso che le ho già scritto un mese fa per segnalarle quanto è importante il tema, ma non ho avuto risposta. Francamente non mi aspetto neanche una risposta, anche nel 2019 il Pd preferì, per calcolo, stare zitto
Luigi Cancrini
Che cosa serve adesso?
Tanto lavoro. È come dopo un’alluvione, c’è da ripulire tutto un settore dal fango delle accuse assurde e dai terrorismi… Dare assistenza ai bambini maltrattati e abusati è una necessità assoluta e fondamentale, se vogliamo evitare che loro stiano male per sempre e che questo segni la loro intera vita. Occorre avere il coraggio di parlare, ragionare, rinforzare i servizi, in una parola di fare politica. Certo sarebbe anche bello che le opposizioni decidessero di dedicare al tema un minimo di attenzione, se Elly Schlein oltre a difendere i diritti delle persone con un orientamento sessuale diverso si occupasse anche dei bambini abusati, confesso che le ho già scritto un mese fa per segnalarle quanto è importante il tema ma non ho avuto risposta. Francamente non mi aspetto neanche una risposta, anche nel 2019 il Pd preferì, per calcolo, stare zitto. Per fortuna ci sono tanti operatori e professionisti che ci credono, c’è il Cismai che ci crede: Bibbiano è stata una battuta d’arresto ma il coraggio di chi è capace di confrontarsi con la sofferenza dei bambini e di ascoltarla prevarrà. Questa è la sfida che abbiamo davanti e che consegno ogni giorno ai miei studenti.
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