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Bertolaso, la difesa e le accuse

Berlusconi attacca i magistrati, cautela della sinistra

di Franco Bomprezzi

Oggi è il giorno degli interrogatori da parte dei magistrati di Firenze, ieri è stato il giorno delle reazioni e delle nuove rivelazioni sulla bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’intero sistema della Protezione Civile italiana. I giornali dedicano molte pagine all’argomento, con taglio ovviamente assai diverso.

Il CORRIERE DELLA SERA sceglie di non dare l’apertura al caso Bertolaso che viene relegato al terzo titolo di giornata dopo l’allarme di Berlusconi sulle pensioni e l’operazione al cuore a Bill Clinton a cui è dedicata la fotonotizia di prima pagina. “Bertolaso: vittima dell’invidia. Io non  ho tradito il paese” è il titolo in cover dell’intervista di Giovanni Bianconi che gira a pag 3. Il capo della Protezione civile sostiene di «essere stato tradito». Questi i passaggi cruciali della sua difesa: ««Sono molto rammaricato perché questa signora Francesca di cui si parla è una fisioterapista brava, per bene e molto seria, a cui ricorrevo per combattere lo stress e il mal di schiena di cui soffro spesso». Secondo il giudice ci sono intercettazioni «a volte del tutto esplicite e fortemente eloquenti» da cui s’intuiscono «prestazioni di natura sessuale»? «Chiarirò tutto con i magistrati, per quello che mi riguarda la realtà è quella che ho appena detto. Vede, il Salaria Sport Village è un circolo di 6.000 iscritti e io sono uno di loro, ho evitato i Club che stanno sul Tevere, frequentati dall’élite romana, perché mi piace stare in mezzo alla gente comune». Dalle carte dell’inchiesta sembra che a volte il Centro massaggi venisse chiuso per garantirle discrezione… «Anche questo lo vedremo, spero di poter essere interrogato già la prossima settimana». Per non destare sospetti, non crede che avere rapporti troppo cordiali con gli imprenditori a cui si affidano appalti senza gare sia poco opportuno? «Io non ho dato gli appalti del G8 alla Maddalena, non li ho seguiti direttamente né personalmente. Ha gestito tutto Angelo Balducci (arrestato l’altro ieri, ndr), uno che è diventato presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, cioè la massima autorità in Italia: non mi pare di aver affidato l’incarico al primo che passava per strada. Con lui ho lavorato per anni e non ho mai avuto ragione di dubitare, se ha delle responsabilità saranno i magistrati ad accertarle». E l’imprenditore Anemone, arrestato anche lui, che secondo il giudice parlava e s’incontrava spesso con lei? «L’avrò visto tre o quattro volte. Avevo rapporti con lui come con tanti altri che conosco, ma questo non può essere motivo di scandalo se tutto avviene nella trasparenza, che io ho sempre rispettato. A me dispiace che si parli di questa storia come di uno scandalo, mentre abbiamo fatto una grande modifica ambientale su un’isola come la Maddalena». A costi un po’ alti se è vero che un albergo è costato quasi 4.000 euro a metro quadro. «E’ ovvio che costruire lì costa più che altrove, la Maddalena non è Ostia! E noi abbiamo fatto tutto in dieci mesi, quando normalmente ci sarebbero voluti dieci anni…». A Fiorenza Sarzanini il compito a pag. 3 di illustrare le nuove carte dell’inchiesta: “Prostitute, champagne e l’idrovolante taxi. Tutti i favori di Anemone: «Dalle carte dell’inchiesta di Firenze spuntano altri festini a luci rosse, viaggi in aerei privati, case messe a disposizione e assunzioni fittizie per assecondare le richieste dei potenti. Nel settembre 2008 «per il trasferimento di Angelo Balducci da Roma a Palermo con sosta a Capri» fu affittato «un idrovolante per due persone al costo di 3.800 euro più Iva». Qualche settimana dopo per Guido Bertolaso fu organizzata una «cosa megagalattica»: serata con «frutta, champagne e due o tre ragazze». Il capo della protezione civile fu costretto a rinunciare perché aveva un altro impegno, ma al telefono sottolineò: «Conto che l’offerta possa essere ripetuta ovviamente in un’altra occasione».  A tutto pensava Diego Anemone, 39 anni, l’imprenditore che era riuscito ad accaparrarsi una grossa fetta degli appalti per i «Grandi Eventi» gestiti dalla presidenza del Consiglio. Pagava persino le stoffe che la moglie di Balducci aveva scelto per arredare il nuovo appartamento del figlio. E non badava a spese. Sapeva di poter ottenere altri vantaggi e infatti agli amici imprenditori assicurava di «tenerli presenti per i lavori del post terremoto in Abruzzo». “Berlusconi: accuse non vere, i pm si vergognino” è infine la difesa del premier che aggiunge: «Bertolaso? Aveva mal di schiena e andava da una fisioterapista». 

Anche oggi LA REPUBBLICA apre sulla Protezione civile: “Appalti e sesso, bufera su Bertolaso”. Molto più spazio rispetto a ieri: 8 pagine, fra cronaca, reazioni e uno speciale sulle intercettazioni, da cui emerge, come annota Carlo Bonini, «una classe dirigente in accappatoio di spugna ed escort a domicilio che, mentre con la mano sinistra pilota appalti pagati con denaro pubblico e protetti da corsie normative d’emergenza, con la destra scrocca dagli imprenditori beneficiati». Interessante anche il retroscena: “Dai rifiuti ai cantieri del G8 anche un cognato negli affari”. Si tratta di Francesco Piermarini, fratello della moglie di Bertolaso e titolare o azionista di aziende  che aprivano in occasione di emergenze e che avevano come oggetto sociale lo stesso ventaglio di competenze che è andata accumulando con il tempo la Protezione civile. Quanto alle reazioni, particolarmente indignate quelle del sindaco dell’Aquila e della presidente della Provincia che commentano il cinismo degli imprenditori («Non c’è un terremoto al giorno… io ridevo stamattina alle 3 e  mezzo dentro al letto»). «Quanto abbiamo appreso è il triste epilogo di dieci mesi di oppressione su questa città ferita e derubata anche della sua dignità» afferma Antonietta Centofanti, presidente del Comitato vittime della casa dello studente. Oltre al commento di Gad Lerner (“La donna tangente”), il direttore Ezio Mauro firma un editoriale: “La grande deroga”. Si impone «un’operazione di trasparenza, davanti ai cittadini. Nell’interesse di Bertolaso, del governo e dei contribuenti, deve cadere il velo che occulta metodi e procedure della Protezione civile, coperti dallo stato permanente d’emergenza». «Con la Protezione civile che diventa spa… la deroga va al governo e il modello Bertolaso prefigura la dimensione finale del moderno populismo di destra, con la politica ridotta a pura ideologia interpretata dal leader».

«L’orgia del potere» è questo il titolo a sfondare su una grande foto che apre l’edizione odierna de IL MANIFESTO in cui sono ritratta Berlusconi, Bertolaso e Tremonti. «”Una festa megagalattica per il capo”, risate macabre sulle macerie d’Abruzzo, prestazioni sessuali “in cambio di appalti”. Dall’inchiesta sul G8 della Maddalena altri particolari accusano Bertolaso. Che si difende e non si dimette. Berlusconi attacca i magistrati e accelera sulla privatizzazione della Protezione civile. E al senato il governo blinda il decreto milleproroghe e conferma l’esclusione dei fondi per l’editoria, una mannaia per un centinaio di testate, compreso il manifesto» riassume in prima pagina IL MANIFESTO che mette insieme i due temi portanti di oggi: lo scandalo Bertolaso e i tagli all’editoria. Sul caso Bertolaso il commento di Ida Dominijanni: «Malinconia di un regime» che scrive: «La terra tremava, l’Aquila crollava, le macerie si ingoiavano i morti e loro ridevano: “Qua bisogna partire in quarta, mica c’è un terremoto al giorno”. Il terremoto porta la ricostruzione e la ricostruzione porta gli appalti. E gli appalti cosa portano? Palate di affari a chi se li aggiudica, e palate di doni in cambio a chi glieli assegna. In dettaglio: soldi, utenze di cellulari, disponibilità di qualche appartamento per le vacanze alla Maddalena (…). Questo per i funzionari della cricca della Ferratella. Per il capo, invece, donne: alla voce massaggi, presso il Salaria Sport Village di Roma (…) Assistiamo da dieci mesi a un indecoroso carosello (…) tutto è gossip e nel gossip tutto si equivale e tutto si annulla. È ora di piantarla, Quello che emerge dall’inchiesta sulla Protezione civile non è gossip e non è neanche uno scandalo: è uno tsunami che monta dal cuore del regime berlusconiano, mettendo definitivamente a nudo l’idea di Stato e di legalità, di mercato e di efficienza che lo sorregge e lo sostanzia». E conclude: «Non ci piacciono i Marrazzo e i Delbono, ma né questi né altri casi in cui siano in gioco storie, peccati e stoltezze singolari è paragonabile a questa etica governativa dell’equivalenza, dove una donna vale quanto un divano o un’automobile, il sesso è una protesi meccanica del potere, il suo procacciatore un efficiente servitore, il piacere un pezzo del pacchetto tutto compreso. Malinconico pare che si chiami uno dei personaggi coinvolti nell’inchiesta sulla Protezione civile, un nome giusto come sigla di regime».

Per IL GIORNALE l’inchiesta sulla Protezione civile è una “nuova stagione di fango” che si apre con “Sesso e soldi. Le solite trappole”, a partire dalle intercettazioni tutte da interpretare che riaccendono sospetti e pettegolezzi tanto che Berlusconi commenta: «I pm si devono vergognare». IL GIORNALE  oggi  ha schierato le meglio penne per dare addosso alla magistratura di Firenze mettendo in evidenza che «nel provvedimento del Gip i riscontri sul sottosegretario scarseggiano  e le accuse sono rivolte al condizionale. Anche nei dialoghi fra indagati non c’è niente che associ l’esponente di governo a prestazioni sessuali o scambi di denaro». Come scrivono Chiocci e Malpica: «Lasciamo ad altri le frasi ad effetto, i virgolettati pruriginosi. Non inseguiamo i sospetti sulla tempistica che ha dato fuoco alle polveri in straordinaria coincidenza con l’approvazione del decreto legge che istituisce la Protezione civile SpA. Noi stiamo ai fatti: Guido Bertolaso è indagato per concorso in corruzione dalla procura di Firenze. Ci sono le prove della sua colpevolezza? A nostro parere no». E i due cronisti fanno l’esegesi delle parole dell’ordinanza sottolineando le parole caute che gli stessi inquirenti usano per motivare le indagini su Bertolaso. Anche Vittorio Sgarbi partecipa all’”assalto”  con una proposta “giuridica”: «Il sesso va depenalizzato». Così nel  minestrone bollente è aggiunto il tocco finale, un condensato che va dalle lotte di Don Benzi contro la prostituzione, a Lory del Santo e alla ritrita storia dello sceicco, alla legge Merlin, per dire che «c’è una straordinaria contraddizione nello sforzo di moralisti e legislatori di criminalizzare una parte naturale della vita di tutti. A meno di non pensare a regole per un mondo di impotenti». Il direttore Vittorio Feltri  interviene ma più per dire a chi ha nostalgia di una supposta classe politica più seria, che «lui c’era e anche a quel tempo posso assicurare che  donne e uomini di oggi sono gli stessi di ieri. Solo che oggi  i giornalisti non tremano più  dinanzi a un nome, né vengono censurati».

Editoriale e strillo in prima pagina de IL SOLE 24 ORE per l’indagine che ha travolto la Protezione civile. Approfondimenti spalmati su pagina 6 e 7. A firmare il commento l’onnivoro Stefano Folli che precisa come la stima espressa a Bertolaso in questo giorni vorrà dire pure qualcosa? (Sì, ma cosa? ndr.) Nessuna risposta. La chiave di lettura che invece l’editorialista offre per capire le dichiarazioni di ieri è questa: il premier non poteva non difendere Bertolaso, si tratta di una necessità e opportunità politica, lui, Guido, tanto simile a Silvio, l’uomo del fare, equiparato a “un generale dell’antica Roma che mette a disposizione dell’imperatore il risultato delle battaglie vinte in lontane province”. Timido, Folli, suggerisce infine alla politica di fare attenzione, e almeno per quanto riguarda il decreto sulla privatizzazione della Protezione civile in arrivo alla Camera, di prendere tempo ed eventualmente rivederne alcune parti. A pagina 6, invece, si raccolgono le reazioni del premier da Bruxelles, dove era per discutere della situazione finanziaria in cui versa la Grecia. Le sue sono parole di sostegno pieno all’operato di Bertolaso e di attacco diretto alla magistratura e conferma «Andremo avanti su tutto», decreto sulla Protezione civile spa compreso. Sempre a pagina 6 non mancano le reazioni dell’opposizione: PD e Idv chiedono in modo diverso che Bertolaso si faccia da parte per permettere alla magistratura e al paese di andare avanti, mentre la pdl al completo fa quadrato intorno al super sottosegratario. Ma soprattutto di ritirare il dl sulla Protezione civile Spa. Tocca, invece, a Marco Ludovico a pagina 7 volgarizzare verbali e dicerie riepilogando quanto è successo e quanto si può dedurre dalle intercettazioni. Un box centrale riassume invece dati e arresti dell’indagine. Mentre la spalla, a firma di Giorgio Santilli, rivela cosa si dice dietro le quinte della pdl: «Questo è un emendamento scritto dalle Procure al decreto legge sulla protezione civile». La battuta è di un ministro del governo, dice il giornalista, che però vuole rimanere anonimo (sic), ma la dice lunga su cosa gira nella testa del centrodestra. Per il quale è chiaro: questa indagine ha come obiettivo l’affossamento del dl per la privatizzazione dell’ente finora gestito da Guido Bertolaso. La parola passa a Bertolaso stesso nell’articolo di taglio medio dal titolo “La replica: io estraneo alla vicenda” a pagina 7. Dove il SOLE 24 ORE raccoglie quanto dichiarato dal capo della Protezione civile ai telegiornali RAI di ieri sera: «Il rischio è che gli italiani si possano sentire traditi da Guido Bertolaso e per evitare questo io sono pronto a dare la vita». Conclude le sequela di articoli dedicati all’affaire Bertolaso un focus sulla “holding” Anemone & Co. Un arcipelago di aziende, create ad hoc e soprattutto aventi come proprietari o amministratori prestanome: figli, zii, moglie. Un sistema di tipo familiare, dove il nome di Diego Anemone, l’imprenditore chiave nell’indagine di Firenze che ha portato alle dimissioni poi respinte del capo della Protezione civile, non compare (quasi) mai.

“Un po’ di prudenza nel difendere Bertolaso”. E’ il titolo dell’editoriale di Cesare Maffi su ITALIA OGGI. Nel pezzo, emergerebbe che la chiusura a totale difesa da parte di Berlusconi non è sempre accettata dagli elettori del Pdl in particolare a quelli leghisti e di An. Riferendosi a Bertolaso e al sottosegretario all’economia Nicola Cosentino, Maffi scrive:« Anche chi non crede alla colpevolezza dei due personaggi, si sente a disagio di fronti alle accuse». Il problema non è Bertolaso, ma è stato «assegnare alla Protezione Civile la realizzazione di opere che per loro natura sono programmabili è sbagliato, si è caricato di lavori e responsabilità che non le aspettano». Sono le parole di Giuseppe Zamberletti, padre fondatore della protezione civile, che ITALIA OGGI ha riportato nel pezzo “I grandi eventi? Un grande errore”.  Zamberletti, si evince dal pezzo, metterebbe la mano sul fuoco per Bertolaso. «Lo conosco, non posso credere che sia caduto in errori di questo tipo».  

Due pagine su AVVENIRE per la difesa di Bertolaso. A dire il vero, oggi solo cronaca e toni molto asciutti rispetto all’editoriale di ieri che invece era molto schierato pro-Bertolaso. Il titolo è ovviamente sul sottosegretario «disposto a dare la vita» per dimostrare che non ha ingannato gli italiani. In una infografica i favori che l’imprenditore Guido Anemone avrebbe fatto agli uomini della Protezione civile: a Bertolaso prestazioni sessuali a pagamento, ad Angelo Balducci una Bmw e una Fiat 500 più l’assunzione del figlio. Un titolo di appoggio dice “No alla Protezione civile Spa”, dando conto dell’unanime richiesta dell’opposizione. Dalla Sardegna invece arriva l’appello perché la vicenda giudiziaria in corso non pregiudichi i progetti per La Maddalena o il sequestro dei cantieri: ne va di posti di lavoro e dello sviluppo dell’isola.

Francesca, l’addetta alla «ripassatina», è una fisioterapista. Nel pezzo “Ma quali escort siamo soltanto fisioterapiste” LA STAMPA indaga sul profilo della massaggiatrice di Bertolaso che attualmente è in malattia per un problema alla spina dorsale. Secondo il pezzo, Francesca ha 45 anni, lavora con contratto regolare. Fu segnalata da Laura, la responsabile del centro estetico poco dopo l’apertura della struttura. Prima del Salaria aveva un’ attività in proprio. «E’ una bravissima fisioterapista richiestissima per i dolori intramuscolari, ha clienti che vogliono solo lei e tra loro c’è Bertolaso, ha detto una collega.  Ironico il finale del pezzo. Una signora in tenuta da tennis dice: «di Francesca qui ce ne sono due: quella del Beauty e la bellissima guardarobiera della feste. Perché qui di feste se ne danno un sacco, da quelle in stile salsa alla carnevalata di sabato prossimo. Ma, dice un socio, mi sa che c’è poco da festeggiare». Gli approfondimenti sui profili di Angelo Balducci, gli Anemone, come e quanto è cresciuto il Salaria Sport Village, su chi lo frequenta («oggi gli aperitivi e le due vasche sono frequentate anche da numerosi uomini di governo»), si trovano nella sezione Primo Piano, Il pezzo, “Il sistema Anemone ragazze e massaggi” è firmato da Mattia Feltri. Sempre nella sezione Primo Piano, LA STAMPA propone un focus su don Evaldo Biasini, il sacerdote coinvolto nell’inchiesta. Secondo quello riportato nel pezzo “Le finanze allegre del Manager di Dio”, Don Biasimi era un personaggio ben noto per la sua autonomia e disinvoltura. «Oltre a prendere decisioni indipendenti dall’effettiva volontà dei superiori dell’ordine» ha scritto ITALIA OGGI «da tempo la Curia era allarmata per la fiducia incautamente accordata a personaggi discutibili che poi lo hanno tratto in inganno». Il pezzo mette in rilievo le sue capacita di fundraiser, ma lo descrive anche come pratico, uno attivo «che conta di più di vescovi che spesso non sono in condizione neppure di mantenere una mensa accanto alla Chiesa».

E inoltre sui giornali di oggi:

IRAN
AVVENIRE – La vera bomba che si porta dentro l’Iran è la voglia di libertà. Anche ieri l’onda verde è tornata a dilagare «contro un regime totalitario e oppressivo», che è «sempre più una ditattura». “Festa e morte” è il titolo di apertura del quotidiano dei vescovi italiani, con il regime che si autocelebra e l’opposizione che su Twitter denuncia 3 vittime. Una è una donna di 27 anni, c’è un video che circola sul web. Picchiata anche la moglie di Mussavi.

GRECIA
LA REPUBBLICA – Solidarietà al paese ellenico da parte dell’Ue ma nessun aiuto economico. Si chiude così il summit di ieri e le borse registrano un nuovo crollo (poi recuperato in serata). Rinviate le misure necessarie previste però per difendere la stabilità finanziaria della zona euro nel suo insieme. Affidato alla Commissione e alla Bce il compito di una sorveglianza stretta della situazione greca.

HAITI
AVVENIRE – Un mese esatto dopo la scossa del 12 gennaio, «il mondo si è mobilitato ma non è riuscito a strappare il paese e la sua capitale fuori dal baratro. Il 20% degli edifici è distrutto e gli altri sono pericolanti. Ieri sono arrivati in Italia 20 bambini disabili per essere curati.

CINA
IL MANIFESTO – «Liu condannato a undici anni, protestano gli Usa e l’Unione europea» è il titolo dell’articolo sulla conferma in appello per la condanna nei confronti di uno dei dissidenti cinesi più noti. «La tigre, simbolo del nuovo anno cinese che comincerà domenica prossima avrà un doppio aspetto: quello di un sornione animale dal passo felpato e letale e quello di uno sguardo reso oscuro da una gabbia insuperabile (…) A poco serviranno le proteste occidentali, come testimonia la rapidità dell’iter giudiziario». Nell’articolo si dà conto delle reazioni per la condanna del dissidente da parte di Usa e Ue. Si ricorda la posizione di Amnesty International: «È il terzo caso di dissidente in una settimana sul quale le autorità cinesi si sono accanite. Il messaggio è chiaro: chi critica il sistema fuori dai parametri imposti dalle autorità viene represso». Mentre la risposta della Cina: «è quella della tigre immobile e certa di sé: “Non esistono dissidenti in Cina”, ha tagliato corto Ma Zhaoxu, portavoce del ministero degli esteri».

TELETHON
CORRIERE DELLA SERA – “Ricerca Telethon scoperto un gene del ritardo mentale”: «Il ritardo mentale ha una chiave nei geni. Più si studia, più se ne trovano implicati: quasi sempre nel cromosoma sessuale X. L’ultimo gene è stato scoperto dall’equipe guidata da patrizia D’Adamo dell’istituto Telethon-Dulbecco-San Raffaele di Milano…È l’handicap più frequente fra bambini e adolescenti. Nel 25-50% dei casi (ma la percentuale è in aumento) è causato da un difetto genetico. 

IMMIGRATI
AVVENIRE – Maurizio Ambrosini lancia una proposta: le famiglie sponsor. Non tanto sponsor come datori di lavoro, ma famiglie che si impegnano a fare da punto di riferimento per i nuovi arrivati, per una migliore integrazione.

SICUREZZA
LA REPUBBLICA  – Maroni arruola le guardie giurate per la sicurezza in città. Dopo i militari e le ronde, arrivano 47mila vigilantes. Siglato un protocollo (“Mille occhi sulle città” è il titolo) che a dire del ministro nulla costerà alle casse dello Stato. Costerà sicuramente in termini di confusione generale e di frustrazione delle forze dell’ordine (i sindacati di polizia hanno già espresso la loro perplessità).

POVERTA’
AVVENIRE – Ogni tanto AVVENIRE ha questa pagina sull’allarme povertà e sul fatto che l’Europa chiede gesti concreti in questo simbolico anno europeo di lotta alla povertà, a quanto pare molto povero di contenuti. Anche AVVENIRE non trova di meglio che riproporre gli impegni delle Caritas e le visite ai luoghi della povertà che domenica 14 molti vescovi faranno. A cominciare dal Papa, che andrà alla mensa don Di Liegro.


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