Non profit

Bertolaso, “chiacchiere da bar”?

I giornali registrano l'irritazione Usa per le critiche alla gestione degli aiuti

di Franco Bomprezzi

Stati Uniti irritati e non poco per le dichiarazioni di Bertolaso sugli aiuti americani ad Haiti e sulla mancanza di coordinamento nell’isola devastata dal terremoto. Il ministro Frattini smussa gli angoli per non compromettere l’incontro con Hillary Clinton, ma la vicenda lascia il segno e viene seguita con attenzione dai giornali italiani.

Fotonotizia in prima e ampio servizio a pag. 14-15 del CORRIERE DELLA SERA per la replica di Hillary Clinton a Bertolaso. “Hillary a Bertolaso: «Haiti non è l’Aquila»” è il titolo della corrispondenza di Paolo Valentino da Washington, che riporta le parole del segretario di Stato: «Di fronte a un grande disastro c’è sempre qualcuno pronto a fare, come diciamo noi in America, un po’ di Monday morning quarterbacking», dove l’espressione, spiega Valentino «indica le chiacchiere a ruota libera, profuse il lunedì mattina sui network, nei bar o nei luoghi di lavoro, sulle partite di football americano del giorno prima». Hillary ha anche aggiunto: «Anche l’Italia ha sofferto un tragico terremoto, però la logistica e le infrastrutture di Port-au-Prince sono ben diverse da quelle dell’Aquila». Valentino dà poi conto del botta e risposta tra Frattini e Bertolaso con il primo che dice «Credo che le sue dichiarazioni siano state dettate da un elemento emotivo» e il secondo che replica « respingo l’ipotesi della reazione emotiva. Sono pagato per stare calmo, ma anche per fare le cose per bene». Il retroscena diplomatico di Maurizio Caprara dà conto del “forte malumore degli Usa”: «Per capire quanto hanno dato fastidio a Washington i giudizi di Guido Bertolaso sull’operazione messa in cantiere dagli Stati Uniti per aiutare i terremotati di Haiti, definita “una fiera delle vanità”, bisogna tener conto dell’importanza assegnata da Barack Obama a quell’impresa. Il sottosegretario alla Protezione civile italiana ha sostenuto che gli americani “confondono la gestione dell’emergenza con l’intervento militare”, che sull’isola “a loro manca una testa” e che questo crea “una situazione patetica”. Improbabile che Bertolaso abbia impiegato una mira di precisione mosso da voglia di polemica politica. Sta di fatto che le sue valutazioni, dopo una ricognizione a Port-au-Prince, sono risultate colpi di fionda sui perni dell’obamismo. (…) Obama ha individuato nell’emergenza di Haiti un’occasione per restaurare all’estero il prestigio degli Usa reso opaco da George W. Bush con la guerra in Iraq. Schiera soldati americani, che non bombardano, in un Paese di poveri, molti dei quali di colore, da aiutare. Si propone da avanguardia di un’azione multilaterale».

LA REPUBBLICA che dedica l’apertura al caso Del Bono (“Bologna resta senza sindaco”) con la fotonotizia riferisce della polemica Hillary Clinton che attacca Bertolaso: «critiche da bar sport» ha definito le osservazioni fatte dall’italiano in visita ad Haiti. Riferisce a pagina 12 l’inviato Vincenzo Nigro che parte dalla successiva (e in parte più mirata) dichiarazione della Clinton che avrebbe ammesso: «dobbiamo migliorare i meccanismi di coordinamento, di supervisione e di verifica degli aiuti». Più o meno quello che aveva detto il nostro Bertolaso (dal quale peraltro si era dissociato lo stesso Frattini: critiche frontali «nelle quali il governo italiano non si riconosce», ha detto rimettendo in riga il sottosegretario). In realtà il balletto delle dichiarazioni ha avuto tanto risalto perché appena precedente l’incontro tra i due ministri. Calmate le acque, Clinton e Frattini si sono incontrati. Ritrovando, come si suol dire, la consueta concordia… In un pezzo d’appoggio però Bertolaso conferma tutte le critiche, ribadisce le perplessità su come gli organismi internazionali stanno portando avanti le operazioni di soccorso: «non volevo attaccare gli Stati Uniti che stanno mettendo in campo uno sforzo importante, ma criticare le organizzazioni internazionali per la mancanza di coordinamento che lascia migliaia di haitiani abbandonati a se stessi». Due pagine dopo è la volta di Bill Gates che accusa l’Italia di essere tirchia negli aiuti: «a giugno dello scorso anno mi incontrai personalmente con il presidente del consiglio Berlusconi per chiedergli un aumento degli aiuti italiani per i paesi più poveri. Ma non ebbi successo. E fu una grossa delusione perché continuo a credere che gli italiani vogliano essere altrettanto generosi come altre nazioni». 

Il faccia a faccia fra Clinton e Bertolaso è in copertina con le loro foto e IL GIORNALE dà ragione al capo della protezione civile. Giuseppe de Bellis in prima pagina scrive: «Guido Bertolaso non sarà un anti-americano solo perché ha detto la verità. Noi non saremo anti-americani solo perché diciamo che Bertolaso ha ragione. L’America è il pulsante che accende la luce della libertà in tutto il mondo e non sarà certo a zittire chi dice che sbaglia. Nella democrazia delle idee ci sta anche quella di biasimare. Perché gli Stati Uniti sbagliano, come tutti. Hanno fallito con Katrina, stanno fallendo nell’organizzazione di questi giorni a Haiti: non è uno scandalo, è la realtà. Non c’è un solo giornalista arrivato dopo il terremoto che abbia scritto o detto qualcosa di positivo sugli aiuti: un disastro. La buona volontà, lo sforzo, i soldi: va bene tutto, ma ad Haiti è il caos. E’ una critica, non un insulto. Bertolaso ha risposto ad una domanda, è un tecnico. Non aveva alcun obbligo diplomatico. Non è neanche una reazione emotiva come ha detto il ministro egli esteri Frattini semmai è un po’ dissonante prendere subito le distanze. Allora perché mandare Bertolaso? Perchè stesse zitto? Qui non è in discussione l’alleanza con l’America. Siamo americani anche quando critichiamo perché è l’America  che ci ha insegnato la libertà di parlare male degli amici che sbagliano. E stavolta l’amico ha sbagliato.  Se si sono offesi stavolta è peggio per loro». 

Per Hillary Clinton sono chiacchiere da Bar sport. Per il MANIFESTO, le accuse di Bertolaso sui soccorritori, sono polemiche che meritano 3 articoli a pag 2 e 3. Però, come si evince della copertura del quotidiano comunista, non sono gli americani ad essere furenti con Bertolaso. I veri oppositori al Bertolaso Style sono i comitati «anti console» le cui istanze sono ben descritte nel pezzo “Protezione Militare Spa. Si prepara la resistenza”. Mentre Bertolaso era ad Haiti «dall’Aquila partiva la protesta nazionale contro la trasformazione in Spa della Protezione civile nostrana operata a fine anno per volere dello stesso sottosegretario». Il Manifesto si riferisce all’assemblea organizzata lo scorso sabato dal centro sociale occupato “3,32” con la partecipazione di comitati arrivati anche da altre parti d’Italia. «Centinaia di cittadini e decine di comitati associazioni, dipendenti del Dipartimento di Protezione Civile e Vigili del fuoco»  scrive il Manifesto «hanno opposto il loro no forte e chiaro alla privatizzazione delle emergenze, alla gestione militarizzata del territorio interessato, alla costruzione di una centrale di appalti…finalizzata ad ottenere utili netti». Nell’analisi del Manifesto non poteva mancare l’attacco al Premier. Nel pezzo “Dal Made in Italy al mad in Italy”, il quotidiano comunista sostiene come la strategia di comunicazione aggressiva di Bertolaso mira a garantire massima visibilità internazionale in tema di emergenze internazionali, una sorta di modello, quello della Protezione Civile S.p.a, da esportare nel mondo «come ultima incarnazione del made in Italy». Scrive il Manifesto: «Un tono sopra le righe e con le palle, quello di Bertolaso, che negli eccessi ricorda anche la tipica incontinenza verbale del suo comandante in capo». Infondo, fa notare IL MANIFESTO, «lo scopo è quello di essere presenti oggi, come in Iraq e Afghanistan, per determinare le scelte di domani. Portare aiuti, siano essi civili e militari, per poi mettere le mani sulla ricostruzione». 

Profilo piuttosto basso per la replica di Hillary Clinton alle critiche di Bertolaso: il SOLE24ORE vi dedica un pezzo di cronaca a pagina 11 in cui si riassumono le dichiarazioni del capo della Protezione civile e la secca replica – in lingua originale – del segretario di Stato americano: «Monday morning quarterbacking», appunto chiacchiere sportive del lunedì. Più interessante un corsivo non firmato sulla vicenda, dal significativo titolo: «Prima di parlare contare fino a dieci». «L’Aquila non è Haiti», ricorda il SOLE a Bertolaso, e sorprendono le parole del sottosegretario «perché nei contesti della diplomazia internazionale è bene prendere la parola educatamente quando viene data e si ha la competenza». Senza contare che accusare gli Usa in mondovisione alla vigilia della visita di Frattini a Washington denota ingenuità e «poco coordinamento» nel governo». Più grave delle esternazioni di Brunetta sui «bamboccioni» ma «ascrivibile allo stesso stile: quello di ministri e sottosegretari che pensano di poter dire qualunque cosa senza preoccuparsi delle figuracce cui espongono il governo e l’Italia».

Anche AVVENIRE usa la foto notizia per riferire delle polemiche italo-americane sugli aiuti ad Haiti. All’interno un pezzettino molto asciutto riporta lo scambio di battute. Più interessanti sono i pezzi che descrivono le ronde haitiane per le ragazze rimaste sole (brigades di uomini che circolano per prevenire le violenze sessuali) e l’avvio della Conferenza dei donatori: a Montreal si è aperta l’assemblea dei donatori (con le delegazioni di una ventina di paesi, mancano in polemica con gli Usa Bolivia, Nicaragua e Venezuela). È la prima tappa per una più ampia conferenza da tenersi a marzo. Secondo il premier canadese per la ricostruzione ci vorranno almeno dieci anni.

“Hillary al veleno: Fate polemiche da dopo partita”, titola LA STAMPA in un titolo in prima pagina. La polemica Clinton-Bertolaso merita secondo il quotidiano di Torino un primo piano a pagina 10, che non dice molto di più rispetto alla cronaca di ieri, ai botta e risposta fra Clinton e Frattini, fra quest’ultimo e Bertolaso. Il colloquio al Dipartimento di stato fra il ministro degli esteri italiano e la Clinton non si è  limitato naturalmente al caso Bertolaso: in primo piano Iran e Afghanistan (alla vigilia della Conferenza di Londra, dove si punterà al recupero dei talebani disposti a lasciare la lotta armata). Per quanto riguarda l’Iran, Frattini ha detto che l’Eni non farà nuovi investimenti nel Paese e ha rilanciato la collaborazione con gli Usa perché lo Stato retto da Ahmadinejad non diventi una potenza nucleare. 

E inoltre sui giornali di oggi: 

BOLOGNA
LA STAMPA – “Sex-gate, Bologna senza sindaco”. La notizia delle dimissioni di Delbono occupa il titolo principale di prima pagina e apre l’edizione di oggi. Duro l’editoriale di Marcello Sorgi, “Sindaco cattolico solo a parole”, che prende spunto dalle parole dall’appello del cardinale Bagnasco per una nuova generazione di politici cattolici, appello giunto il giorno stesso delle dimissioni..«Gli erano estranei sia il rispetto della famiglia (delle due mogli mollate, una l’aveva lasciata mentre era incinta), sia quello della “cosa pubblica” da considerare “importante e alta in quanto capace di segnare il destino di tutti”», «sia la capacità di ascolto e il rifiuto dell’arroganza e della “denigrazione”, che invece praticava spietatamente nei confronti della sua ex-segretaria compagna».

PROFESSIONI
CORRIERE DELLA SERA – Dario Di Vico racconta l’esperienza dell’assistenza legale low cost. «L’esperienza dei “negozi del diritto” conta in Italia ormai due anni di vita. Ne sono nati un po’ dappertutto con i nomi più svariati. Dal più conosciuto Alt, “Assistenza legale per tutti” sviluppatosi con la tecnica del franchising, alla “Casa del diritto”» fino al “Negozio giuridico” e a “Il Parere”. Si tratta quasi sempre di locali con ampie vetrine situati al piano terra, si entra direttamente dal marciapiede e rovesciano già dall’arredamento i canoni estetico-formali tipici degli studi legali. I mobili Ikea al posto di quelli classici in palissandro. Anche nei rapporti con la clientela il cliché viene sovvertito: la consulenza iniziale – quella che gli avvocati chiamano “pronto soccorso” – non si paga del tutto oppure è fatturata a prezzi minimi ed è possibile ottenere un preventivo delle spese che si dovranno sostenere per arrivare fino in fondo al contenzioso». 

MEDIASET
LA REPUBBLICA – “Così si gonfiavano i diritti tv I pm: sistema in piedi dagli anni 80”. Doppia pagina sull’inchiesta Mediatrade. Un sistema efficace che avrebbe consentito di mettere da parte 170 milioni di dollari. Per i giudici il produttore Frank Agrama sarebbe stato il socio occulto di Berlusconi. In apparenza Agrama era il consulente incaricato della mediazione per gli acquisti dei film, in pratica però contribuiva a far scomparire questo denaro. 

CATTOLICI
AVVENIRE – Ampio spazio alla prolusione del presidente della Cei, cardinale Bagnasco, che sogna una «nuova generazione di cattolici impegnati nella cosa pubblica». «Occorre respingere le tentazioni del secolarismo», ripartire dalla centralità della persona e ripensare le politiche interne ed esterne (ad esempio nei confronti degli immigrati). In appoggio una intervista a Edo Patriarca, consigliere dell’Agenzia per le onlus, che si dice d’accordo con il cardinale e offre una riflessione: «le vie per conquistare ammirazione sono tre per me. Prima: testimonianza personale, unita a una profonda spiritualità. Quindi conta lo stile di vita pubblico rispetto alle risorse che gestisci. Secondo la competenza… Infine bisogna saper offrire una visione, una speranza». 

ITALIA SOLIDALE
IL GIORNALE – Bill Gates in una lettera scritta in occasione della annuale sessione della fondazione benefica Bill and Melinda Gates scrive che «L’Italia è uno dei Paesi più tirchi fra quelli europei  negli aiuti allo sviluppo dei Paesi Poveri. L’Italia era un Paese che versava meno degli altri anche prima che il Governo Berlusconi fosse al potere. Ora però sono stati tagliati quei pochi fondi di più della metà e l’Italia è diventata uno dei paesi più taccagni fra i donatori europei». 

RADIO
ITALIA OGGI – “Radio Maria è pronta al trasloco”. Focus nella sezione media sulla nuova sede dell’emittente radiofonica Radio Maria. La voce cristiana, che quest’anno compie 20 anni, inaugurerà la sua nuova sede a Erba tra due mesi. I nuovi studi, si apprende dal pezzo, sono costati 5 milioni di euro, raccolti perlopiù attraverso libere offerte. I lavori sono iniziati nel 2007.  Radio Maria va veramente alla grande. Secondo i rivelamenti audiradio, Radio Maria è ascoltata in media da 1.521.000 ascoltatori al giorno. 

OBAMA
SOLE24ORE – Un atteso discorso alla Nazione sulle nuove misure a sostegno della middle class: questo si attende da Obama nel discorso previsto per domani 27 gennaio. Tra le iniziative per aiutare economicamente il ceto medio figurano, tra le altre cose, sgravi fiscali per le famiglie per l’assistenza ai bambini e aumento dei fondi federali sempre a favore dell’infanzia di 1,6 miliardi di dollari, che andrà a beneficio di altri 235 mila bambini. Saranno fissati anche dei nuovi limiti sui debiti degli studenti (le rate non potranno superare il 10% del reddito) e saranno richieste ai datori di lavoro maggiori garanzie sui piani di pensionamento dei dipendenti. Obama annuncerà inoltre un aumento dei fondi per le famiglie con a carico degli anziani, per un totale di 102,5 milioni di dollari per programmi con sussidi per il trasporto e aiuti per le attività domestiche. Un tentativo – sottolinea il SOLE – «per recuperare la sua credibilità politica, sempre più sfumata».


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