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Bertolaso: a Protezione civile serve rivoluzione
La legge che lo regolamento oggi è troppo complessa e paralizzante
Il dpr che regolamenta la Protezione civile (194/2001) ”Sara’ riscritto. Quello attuale e’ paurosamente complesso e quasi fatto apposta per impedire che le cose funzionino”. Lo ha detto Guido Bertolaso, capo
dipartimento della protezione civile, al meeting della Confederazione nazionale Misericordie d’Italia in corso a Fiuggi.
Secondo Bertolaso – riferisce un comunicato delle Misericordie – ”per superare i ritardi e rispondere ai problemi in tempo reale abbiamo bisogno di un nuovo regolamento, snello, scritto dai volontari stessi, che sono l’esercito del bene”. ”Purtroppo – ha aggiunto il capo dipartimento – abbiamo un’eredita’ di problemi amministrativi da smaltire. Entro un mese salderemo i finanziamenti alle associazioni sbloccati dal ’99, abbiamo oltre 300 domande di nuove associazioni da esaminare. Non voglio gettare la croce addosso alla gestione precedente della Protezione civle, ci sono state mille difficolta’ burocratiche, senza contare le tante emergenze che ci sono state. Ma – ha sottolienato – tutto il sistema deve essere messo a regime, deve funzionare in tempo di pace per poter funzionare bene anche nelle emergenze”.
Il presidente delle Misericordie, Gianfranco Gambelli, ha chiesto al governo che il volontariato impegnato nella protezione civile non sia utilizzato solo nei mometni di emergenza ma considerato anche nella progettualita’. ”In quasi un anno da quando il governo ha dato alla
protezione civile un nuovo assetto, che pure avevamo accolto positivamente – ha affermato Gambelli – noi e le altre associazioni non siamo mai stati interpellati per la pianificazione del servizio. L’esempio piu’ evidente e’ la mancata nomina da parte del Consiglio dei ministri, come previsto dalla legge, di un rappresentante del volontariato nel Comitato operativo della Protezione civile e nel Commissione grandi rischi.
Un ritardo – ha concluso il presidente – a cui il governo deve porre immediatamente rimedio visto che l’onere della protezione civile pesa poi, operativamente, in grandissima parte sulle spalle delle associazioni di volontariato”.
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