Volontariato

Bernardette, la calamita dei volontari

Lourdes, ogni anno sei milioni di pellegrini

di Antonietta Nembri

M entre la notte si sta spegnendo e il chiarore che precede l?alba si fa strada nel cielo le vie della città vecchia sono già animate. è questo un momento magico per poter cogliere Lourdes ancora immersa nel silenzio. Forse l?unico in cui i soli suoni che si ascoltano sono quelli dei passi dei primi pellegrini che si recano alla grotta di Massabielle, dove l?11 febbraio del 1858 la Madonna apparve a un?adolescente di 14 anni: Bernardette Soubirous. È una città strana Lourdes, uno dei principali centri turistici francesi ed europei, capace di attirare milioni di persone che vi arrivano in treno, auto e anche in aereo. Non sono turisti o semplici curiosi, ma per lo più pellegrini di ogni nazione che passano in fretta per arrivare ai cancelli dell?Esplanade e fermarsi davanti alla Grotta, accendere dei ceri, mettersi in coda per bagnarsi alle piscine alimentate dall?acqua della fonte. È un luogo strano Lourdes, tutto lì parla di sacro e allo stesso tempo è profano. Se ci si ferma alla città vecchia ci si trova in una specie di Luna park dove invece delle giostre ci sono vetrine e vetrine piene di bottigliette di plastica a forma di Madonna, rosari di tutte le taglie, paccottiglia sacra un poco kitch. Eppure il volto vero di Lourdes lo si incontra nelle lunghe file di carrozzine guidate dai centomila volontari dei pellegrinaggi organizzati dalle associazioni nazionali che si aggiungono ai circa 7mila dell?hospitalité di Notre Dame de Lourdes. Il ritmo della preghiera è incessante, le funzioni si susseguono in tutte le lingue. Sembra un mondo a parte, eppure è molto materiale, perché qui accorrono i fedeli che cercano una grazia, una guarigione, un miracolo. Pochissimi quelli riconosciuti, ma questo non ferma i milioni che arrivano e si fermano a guardare quella rientranza nella roccia che per Bernardette era il luogo più bello del mondo.


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